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venerdì | 8 Dicembre | 2023

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Stress da pandemia, lo yoga della bocca combatte bruxismo e ansia

Lo stress da pandemia ha aumentato aumenta i disturbi dei denti nel sonno. Dato che ancora mancano le terapie specifiche, un aiuto arriva dallo “Yoga della bocca”. In questo delicato periodo storico sono aumentati diversi disagi di tipo psicologico, sociale ed economico: stress da lavoro a distanza, smart-working senza pause, ansia di perdere il lavoro, perdita dell’occupazione, ansia da distanziamento sociale che implica un distacco da famiglia e amici e tante altre condizioni critiche. Molte persone tendono a somatizzare il disagio e lo stress a livello del cavo orale con attività come bruxismo o serramento dei denti. “In una situazione di ansia la circolazione sanguigna aumenta nelle aree del cervello che presiedono alle reazioni istintive e al sistema di attivazione del ritmo sonno-veglia – spiega il Dott. Giuseppe Cicero, parodontologo di Roma e Docente di Odontoiatria all’Università Europea di Madrid – Questo serve per portarci in una condizione di lotta e difesa fisica e mentale. Il bruxismo può essere considerato come un sintomo di questo processo”. Cicero è stato inserito di negli scorsi anni da Forbes tra i 30 under 30 più influenti in campo medico a livello europeo.

giuseppe cicero - Be Sicily Mag
Il dott. Giuseppe Cicero

È stata evidenziata, durante la pandemia, una maggiore associazione tra ansia e bruxismo. Questo dimostra che i fattori psico-socio-economici possono impattare anche sulla salute orale. Non a caso, spiega ancora il dottor Cicero, nel 2020 c’è stato un boom di click nelle ricerche su Google di termini chiave quali “bruxismo” e “digrignare i denti”, con aumenti notevoli rispetto al 2019. Questo problema, legato a stress e pandemia, si rivela dunque molto attuale. L’incremento in alcune aree geografiche dell’Italia è notevole. Negli ultimi 5 mesi del 2020, la parola “bruxismo” ha avuto un’impennata delle ricerche su Google del 62% in Calabria, del 48% nelle Marche, del 34% in Sicilia e Sardegna. La ricerca dell’espressione “digrignare i denti”, sempre negli ultimi 5 mesi dello scorso anno, è aumentata del 68% nel Lazio e del 60% in Sicilia. Dati eloquenti che dimostrano la realtà del fenomeno.

Cosa è il bruxismo?

Il bruxismo è l’atto involontario di stringere e digrignare i denti durante il sonno. È un disturbo molto diffuso e si può manifestare in varie forme, più o meno lievi, e dipende dall’involontaria contrazione dei muscoli della masticazione. La principale causa del bruxismo si può ricollegare ad un particolare momento di stress o ad uno stato di ansia, ma lo stesso problema può essere causato anche da una malocclusione ovvero un cattivo posizionamento delle arcate dentali.

“È importante riconoscerne i sintomi per una rapida diagnosi – sottolinea Cicero – solitamente, ci si sveglia al mattino con una forte sensazione di fastidio in bocca: le mascelle sono indolenzite, i denti fanno male. Se a un primo impatto si può ipotizzare una carie, spesso questi sono proprio i sintomi di un incipiente bruxismo. Bisogna tenere conto che in condizioni normali i denti si dovrebbero toccare solo quando si mastica o si deglutisce; questo significherebbe quindi che i denti vengono in contatto tra di loro non più di una mezz’ora al giorno. Nei casi più gravi di bruxismo, invece, i denti arrivano a stare in contatto fino a 8-10 ore su 24. In termini di consumo di denti, un mese con forma avanzata di bruxismo equivale a più di un anno di un individuo senza disturbo”. Il bruxismo non solo accelera il processo di deterioramento dentale, ma riflette le sue conseguenze negative anche sull’apparato muscolo-scheletrico, causando cefalee e numerose altre patologie. A lungo andare, può provocare anche serie conseguenze, come il deterioramento della superficie dentale fino a fratture, dolore alla mascella, sensibilità dentale, emicrania, e, nei pazienti con parodontite più grave, aumento della mobilità dei denti.

I rimedi: ecco lo Yoga della Bocca

Per il bruxismo non esiste una terapia farmacologica specifica. Un rimedio è il classico bite: una mascherina che, posta fra le due arcate dentali, protegge i denti. Tuttavia, uno degli approcci più moderni, basato proprio sulla correlazione tra ansia e bruxismo, consiglia di dedicarsi a tecniche di rilassamento come la meditazione. Nasce così lo “yoga della bocca” per scaricare lo stress e combattere eventuali primi sintomi di bruxismo. “Gli esercizi che si possono fare per attenuare i sovraccarichi della dentatura hanno lo scopo di inibire l’automatismo che induce al digrignamento e di rilassare la muscolatura – spiega Giuseppe Cicero – Anzitutto, è necessario creare un “segnale” che nei momenti in cui siamo concentrati nelle nostre attività quotidiane ci porti consciamente a controllare cosa stiamo facendo con la bocca: un semplice promemoria vicino al computer per ricordarci di non tenere i denti a contatto potrebbe essere un punto di partenza.

Gli esercizi, invece, possono essere i seguenti.

  1. Tenere dolcemente tra i denti una guarnizione di silicone, come una piccola caramella che non si consuma e che dobbiamo cercare di non mordere. Questo sarà molto utile, in quanto se stiamo stringendo i denti ci ricorda di non farlo.
  2. Rilassare la muscolatura. Posizionare la lingua sul palato e mantenere le labbra socchiuse ed i denti separati per una distanza di centimetro fare piccoli movimenti di apertura chiusura nell’ambito del centimetro per 20 volte.
  3. Posizionare la lingua tra i denti dolcemente; riempiendo tutto lo spazio tra le due arcate (anche la zona dei molari), mordicchiare dolcemente la lingua senza farsi del male (10 morsetti, 15 secondi di riposo)”.

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