Per oltre un mese, dal 1 settembre al 3 ottobre, “Settembre al Riso” animerà le serate di Palermo nel nome dell’identità siciliana, declinata nei differenti linguaggi della cultura, dal teatro alla musica. Palcoscenico d’eccezione sarà il “Museo d’arte Moderna e Contemporanea Riso“, diretto da Luigi Biondo, nel cuore del Cassaro di Palermo.
Sul filo dell’identità, si muovono infatti tutti gli spettacoli, teatrali e musicali, e gli incontri che sono stati scelti per comporre la rassegna, giunta al suo secondo anno di vita, promossa dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana.
Dopo una prima due giorni “Sicilia Restart” – sui temi legati alla ripartenza, con protagonisti numerosi “artigiani della cultura” -, inizieranno gli spettacoli fra teatro sperimentale, musica tradizionale, teatro di figura e dell’Opra dei Pupi, cunti e cantastorie, oltre a due focus importanti, il primo è dedicato ad Aurelio Pes, a completamento di un progetto in tre step: Gianni Gebbia proporrà “Attis”, audiodramma in prima assoluta, nato su un testo del drammaturgo scomparso alcuni mesi fa, a cui viene anche dedicata una tavola rotonda.
E, per la prima volta in assoluto, si dedica una rassegna di quattro giorni, intitolata “L’Officina del Sarto“, alla drammaturgia e alla ricerca linguistica di Franco Scaldati a otto anni dalla sua scomparsa, fra testi teatrali inediti, film di montaggio e serate tra pagine e parole, oltre a un atteso convegno di approfondimento.
“Settembre al Riso” è anche e soprattutto un modo per restituire una dimensione di cultura e di vita alla Città di Palermo, che sta attraversando un momento particolarmente difficile e delicato. Una Città che deve risorgere e che può e deve farlo anche a partire dalla Cultura.