Un rapporto molto complicato. È quello degli editori librari siciliani con la regione. “Siamo praticamente rimasti gli ultimi in questo settore a scontare ancora le conseguenze dei mancati ristori pubblici legati al periodo più difficile della pandemia. Per la maggior parte degli editori attivi nelle altre regioni italiane questi contribuiti sono stati alla fine erogati, seppur con forti ritardi. Ma per noi editori siciliani non è stato così e ancora li attendiamo”.
Parola di Ottavio Navarra, fondatore, nel 2003, della Navarra Editore, casa editrice indipendente di impegno civile con sede a Palermo e campi d’interesse che, attraverso saggistica e narrativa, spaziano dalla legalità allele migrazioni, dai diritti umani alle questioni di genere, passando per tematiche ambientali nonché storiche e politiche.
“La voglia di raccontare, da parte di chi scrive e edita i libri e quella di capire, da parte di chi li legge, malgrado il periodo che stiano vivendo, dispersivo e confusionario, non hanno fatto passi indietro. Anzi sono cresciute”, afferma l’editore di origini marsalesi.
Sei i dati sui volumi di lettura annui pro capite vede il nostro paese molto indietro rispetto a altre realtà europee, la comunità dei lettori a livello nazionale continua a rappresentare un ‘blocco’ importante, proprio perché in costante crescita. Le edizioni di Una Marina di Libri, nello spazio di Villa Filippina, così come, fino a 4 anni fa tra i viali dell’Orto Botanico, mostrano ogni anno una considerevole escalation di presenze.
“Manifestazioni come queste – riprende Navarra – rappresentano, specialmente per una terra difficile come la Sicilia, il rinnovo costante di una sfida fondamentale: quella di creare nuovi lettori, e sempre più ‘onnivori’; un processo di crescita possibile ad ogni età”. La prova arriva proprio dal panorama di editori indipendenti. “In vent’anni di esperienza editoriale io e diversi altri proprietari di piccole case editrici riscontriamo che a fronte della fase turbolenta attraversa dall’editoria, proprio a Palermo si registri una curiosa controtendenza. Sono infatti nati nel tempo marchi editoriali che ormai camminano sulle proprie gambe, forti delle loro specificità”.
Un cambio di pelle, insomma, quello mostrato in questi anni nel panorama editoriale siciliano, con la nascita di una filiera ‘corta’ che coinvolge stamperie, grafici, editor, traduttori, esperti di marketing editoriale. “Una catena che mostra ancora ampi margini di rafforzamento nella misura in cui riesce a tenere vivace l’interesse del pubblico: cosa che sta avvenendo”, sottolinea Navarra.
Anche quest’anno da Villa Filippina i segnali del mercato librario confermano la fase positiva dell’editoria per bambini: “un settore la cui crescita, peraltro molto più evidente che in altri filoni di pubblicazioni, si deve all’alta qualità del lavoro degli illustratori – spiega l’editore -. D’altro canto se la saggistica e la narrativa registrano buoni riscontri di attenzione, settori come la poesia e il teatro, accusano il colpo in questo periodo”. All’interno del genere narrativa, la giallistica è il filone che corre più veloce: la qualifica di editoria di serie B è ormai solo un ricordo. Soppiantato da libri di alta qualità, non pochi scritti da autori siciliani.
Articolo di Antonio Schembri