La Sicilia è un’isola meravigliosa in tutte le sue sfaccettature: regala panorami, tramonti al mare, albe colorate, allegria ed in ultimo, ma non per importanza, tanto gusto!
I piatti della tradizione sono in grado di raccontare la storia dell’isola con i più semplici ingredienti: ecco un itinerario di pietanze che la ripercorre grazie all’abilità di alcuni chef gourmet siciliani.
OSTERIA IL MORO (Trapani) – Chef Nicola Bandi – Le Frascatole 2.0
Lo chef Bandi ci racconta di un suo piatto,
le Frascatole 2.0, che nasce dalla sua voglia di riscoprire le vecchie tradizioni sicule ormai perdute.
Si promette di reinventare piatti poveri, in disuso nei ristoranti di oggi, portati avanti solo grazie alle preziose nonne del Sud.
La ricetta è caratteristica delle isole in generale ed è un piatto che si preparava soprattutto nel trapanese: lo chef lo riporta in vita dandogli una nuova veste in una semola da cous cous di grani antichi siciliani, in passato cucinato con un brodo di pesce o di aragosta, da lui sostituito con un brodo di astice. Invece delle classiche mandorle a scaglie poi, la scelta è di cambiare la consistenza realizzando una crema di mandorle, con una aggiunta finale di gel di limone fermentato, anche questa una innovazione rispetto alla ricetta tradizionale, che dà una spinta in più al piatto e gli dona carattere.
BADALAMENTI CUCINA E BOTTEGA (Mondello)- Arancina di mare
Lo chef del ristorante Badalamenti Cucina e Bottega ci racconta invece della sua Arancina di mare, nata da un’esigenza durante la festività di Santa Lucia, in cui si voleva innovare la ricetta tradizionale sostituendo i classici condimenti “accarne” “a burro” con un ripieno di pesce, e che si evolve in seguito in una arancina al piatto.
La realizzazione prevede la preparazione dei frutti di mare e dei gamberi che vengono poi serviti su una zuppa di pomodori e cozze dal gusto leggermente piccante.
Una ricetta iconica della nostra terra che spicca per la sua semplicità e lega tutti i prodotti del nostro mare: calamari, cozze, gamberi, che vengono poi arricchiti con erbette aromatiche.
Ma anche la semplicità, o forse soprattutto, richiede attenzione e dedizione, conservando l’eleganza nel suo assemblaggio e nella presentazione.
CAVEAU RISTORANTE (Palermo) chef Francesco Piparo– La norma 4.0
Lo chef Francesco Piparo del Caveau si cimenta nella riscoperta di un altro classico della tradizione: la Norma, dando vita alla amatissima Norma 4.0.
Per la preparazione utilizza un formato di pasta mista tra margherite, spaghetti spezzati e fusilli, caratteristica della cucina popolare dell’isola.
Cotta in salsa di pomodoro fresca e risottata in seguito in acqua di pomodoro, anche questa realizzata con pomodorini di stagione, viene poi servita con un pesto di melanzane rigorosamente cotte alla brace. Viene anche arricchita da un battuto di mentuccia, buccia d’arancia e per completare l’opera un filetto di pesce bianco stagionale, scelto tra ricciola, dentice o simili e cotto a vapore.
Da condire con ricotta al forno messinese, il piatto che può sembrare il più semplice del mondo nasconde invece numerose e differenti preparazioni, cotture, consistenze, che lo rendono unico nel suo genere ma fedele alla sua storia.
LA STRUMMULA (Porticello, Santa Flavia) chef Santino Corso – In un mare di verde
Lo chef Santino Corso, approdato a Porticello, borgata marinara nel comune di Santa Flavia, propone un primo dai sapori del mare e della terra. In un mare di verde, si chiama così per il suo colore verde acceso. Sono fettucce con foglie di ostrica, salicornia, lattuga di mare, finocchio marino e foglia di cappero per aumentare la sapidità, e per la parte tostata la foglia di pistacchio con aggiunta di tartare di scampo di Mazara. Un piatto che ha molto successo e che è proposto, con una tartare di scampo, o senza nel menù vegetariano. Profumato e gustoso, racconta il mare della borgata e la vita semplice di chi lo vive.
La semplicità vince su tutto, e questi curati e gustosissimi piatti sono l’eccezione che conferma la regola: provare per credere!
di Giulia Fici
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