Il tartufo degli Iblei e le erbe spontanee sono solo alcuni dei tanti “regali” forniti dalla natura nella zona montana di Siracusa e che, negli ultimi decenni, anche gli chef locali hanno saputo valorizzare e proporre nei loro piatti in maniera sempre diversa.
Riscoprire le tradizioni, del resto, era e rimane la priorità di chi lavora nel settore della ristorazione ed è anche per questo che si moltiplicano le iniziative e gli eventi volti a promuoverle.
Come quello che si è svolto di recente al “Pourquoi pas” di Siracusa, dove i protagonisti indiscussi sono stati proprio loro, il tartufo e le erbe spontanee in un gustoso accostamento alle carni di suino nero siciliano.
L’idea degli chef di Palazzolo Acreide
A proporre questo delizioso connubio, insieme a Claudio Di Bari, sono stati Andrea Alì, Gianni Savasta e Paolo Di Domenico, tre chef di Palazzolo Acreide, caratteristico borgo ibleo noto per l’ottima cucina rappresentata principalmente dalla salsiccia di suino (prodotto considerato una vera e propria eccellenza del gusto), che fa parte da tempo del presidio “sloow food“.
“Abbiamo avuto il piacere di ospitare i difensori dei sapori e delle tradizioni gastronomiche degli iblei, – ha sottolineato l’organizzatrice della serata, Monica Cusi – con un delizioso menù dedicato al territorio e accompagnato dalla cantina Poggio di Bortolone, presentata direttamente da Pierluigi Bortolone, per un vero e proprio tuffo nei sapori di casa nostra”.
Tartufo degli Iblei, un patrimonio siracusano
Ma vediamo quelle che sono le caratteristiche e le differenze tra i vari tipi di tartufo presenti nella zona montana di Siracusa e nel ragusano: si tratta di un prodotto sempre più apprezzato (che viene abbinato anche al pesce) e che va dal cosiddetto “scorzone” o tartufo nero estivo (spesso raccolto anche prima dell’inizio della primavera) fino al tipico tartufo nero invernale, dall’odore unico e con delle verruche decisamente più piatte e meno evidenti; infine, dall’inverno inoltrato alla primavera, fa la sua apparizione il tartufo “bianchetto” (da non confondere con il pregiato tartufo bianco).
Tutti e tre si sposano alla perfezione con le erbe aromatiche più utilizzate in cucina da centinaia di anni: origano, timo, salvia, alloro e rosmarino. Con il loro inconfondibile aroma è infatti possibile accentuare i sapori e dare quel tocco di sicilianità alle pietanze (come carni e sughi) che solo i palati di chi ha avuto la fortuna di provarle sono in grado di “capire”.