mercoledì | 23 Ottobre | 2024
Giulia Fici
Giulia Fici
Studentessa in Scienze della Comunicazione a Unipa, scrive per BeSicily da marzo 2023. Specializzata nel settore degli eventi, moda, cinema e serie tv girate in Sicilia. Ama viaggiare, leggere e scrivere.

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Lingua dei segni nuova materia scolastica: l’esperimento in Sicilia

Parte in Sicilia il progetto sulla LIS: in 24 classi siciliane verrà insegnata la Lingua dei Segni Italiana

Giulia Fici
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Studentessa in Scienze della Comunicazione a Unipa, scrive per BeSicily da marzo 2023. Specializzata nel settore degli eventi, moda, cinema e serie tv girate in Sicilia. Ama viaggiare, leggere e scrivere.

In Sicilia via a un nuovo progetto per garantire inclusività e potenziare la comunicazione con persone affette da sordità: in 24 classi elementari viene introdotta una nuova materia scolastica, la lingua dei segni. L’iniziativa nasce grazie ai finanziamenti dell’Ufficio scolastico regionale e riguarda tre classi di scuola primaria per ogni ambito territoriale, a cui si aggiungono due Istituti superiori professionali a indirizzo sociosanitario, il Marconi – Mangano di Catania e l’Istituto superiore di Riposto.

LIS, Lingua dei Segni Italiana: il racconto dell’Ente Nazionale dei Sordi

“La Lingua dei Segni Italiana, la LIS, non è una forma abbreviata di italiano, una mimica, un qualche codice morse o braille, un semplice alfabeto manuale o un supporto all’espressione della lingua parlata, ma una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali”, così si legge sul sito ufficiale dell’ENS, Ente Nazionale dei Sordi.

“È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione. I sordi non possono essere fluenti spontaneamente in lingua parlata quanto gli udenti, però possono essere fluenti in lingua dei segni in modo naturale e spontaneo; per molti sordi la lingua parlata rimane sempre una lingua straniera o seconda lingua”, si conclude.

Segni, la lingua dell’inclusività

La mission è chiara: la lingua dei segni è una necessità, per chi è affetto da queste patologie, ma anche per chi vuole poter comunicare con lui. Il progetto aveva già preso piede in provincia di Ragusa e oggi viene esteso a tutta la regione.

Per formarsi adeguatamente all’insegnamento, i docenti delle 24 classi hanno dovuto seguire un periodo di formazione sulle metodologie, iniziato lo scorso 17 gennaio. Le ore di formazione sono iniziate online, tenute da esperti dell’Universal design for learning, mentre a metà marzo è stata avviata la fase di sperimentazione in classe di 35 ore, grazie all’ausilio di una coppia di operatori dell’Ente nazionale sordi.

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