“Donna gentile e leggiadra, bellissima sopra tutte le altre del suo tempo e della sua Nazione, e che fu la prima femmina che s’abbia notizia che poetasse in lingua volgare”.
Così scrisse Vincenzio Nannucci nel 1838 nel “Manuale della Letteratura del primo secolo della lingua italiana” riferendosi a Nina Siciliana, che visse nel XIII secolo in Sicilia ed è considerata infatti la prima donna a poetare in volgare.
A lei è dedicato un concerto che si terrà ai Giardini di Palazzo Reale il 27 maggio alle 20 con Josè Luis Pastor, uno dei massimi specialisti al mondo in corde pizzicate medievali. I brani saranno introdotti dall’attrice palermitana Gisella Vitrano.
“Ancora una volta – afferma il presidente della Fondazione Federico II Gianfranco Miccichè – la Fondazione mette al centro il ruolo della donna. Lo abbiamo già fatto con Santa Rosalia, Adelasia, Sofonisba”.
“Nina Siciliana – dice Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – fu legata alla corte di Federico II di Svevia. Una ‘donna-angelo’ rivoluzionaria che ribaltò gli schemi dell’amore cortese. Ugo Foscolo la definì la nuova Saffo”.