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martedì | 28 Novembre | 2023

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Ceramisti siciliani: i “big” di Sicilia

Dalle teste di moro  ai piatti istoriati dalle battaglie con i paladini, ci sono almeno sei indirizzi “must” nella produzione e vendita di ceramiche.

Sono  oltre 400 aziende del settore della ceramica siciliana, che pesano sul totale nazionale per circa il 15,4 per cento  e  rendono la Sicilia tra le prime regioni in Italia per numero di aziende manifatturiere.

Il dato è stato elaborato dal portale Icribis territorialmente le aziende si concentrano per circa il 42,1 per cento in provincia di Catania (di cui il 27,1 per cento  nel comune di Caltagirone). Significativa anche la percentuale di aziende in provincia di Messina (17,4 per cento) e Palermo (12,9 per cento ). Minore, invece, la presenza nelle province di Agrigento (8,2 per cento), Trapani (6,6 per cento), Siracusa (4,2 per cento ), Ragusa (3, 3 per cento ), Caltanissetta (2,8 per cento) ed Enna (2,5 per cento). 

Le imprese siciliane della ceramica si dividono prevalentemente tra la fabbricazione di prodotti per uso domestico e ornamentale (90,6 per cento) e la produzione di altri prodotti in porcellana e ceramica (5,4 per cento).

Al contrario sono meno numerose le aziende specializzate nella fabbricazione di altri prodotti in ceramica come vasi e brocche (2,6 per cento ), quelle di articoli sanitari (1,2 per cento ) e quelle di pezzi isolanti in ceramica (0,2 per cento ).

Il tessuto imprenditoriale è caratterizzato per la maggior parte da micro imprese: ditte individuali (il 78 per cento dei casi), relativamente giovani (il 58,4 per cento è stata fondata dopo il 2001) e con una media di poco superiore ai 2 dipendenti.

Nella classifica dei big  in ordine di  fatturato, troviamo a Caltagirone in via Bonaventura 3, Verus Ceramiche che realizza una selezione di oggetti di home  decor, fatta a mano. Con il supporto di designer e di esperti artigiani, Verus ha rinnovato la tradizione con  nuove forme, smalti e decorazioni. Dopo la foggiatura  a mano, l’argilla viene  lasciata essiccare naturalmente, senza  alcuna forzatura termica, rispettando  il tempo necessario a garantire la  corretta applicazione dei dettagli. Ogni oggetto non sarà mai identico ad un altro.  Il rivestimento in argilla è corposo, quasi a volere ricordare il peso del tempo che le mani sapienti dei vasai  impiegano per modellare ciascuna testa di moro, per montare  una pigna, per foggiare ogni oggetto della tradizione calatina. Dall’argilla alla ceramica si passa per tre cotture: vengono inoltre utilizzati colori, smalti e cristalline dalle tinte tipiche della tradizione della ceramica di Caltagirone, in particolare il verde ramina, il blu cobalto e il giallo ocra.  Inoltre, l’azienda si è  specializzata nell’applicazione  dei materiali preziosi, posizionandosi così  in un segmento del mercato di lusso.  

Sempre a Caltagirone, si distinguono le creazioni firmate Sofia La Maiolica Calatina che nasce  nel 2002 quando uno dei fratelli Intonato,  Nicola, dopo aver acquisito per anni la vera maestranza presso i laboratori della sua città, decide assieme al suo unico fratello Giuseppe di iniziare a fare ceramiche presso un piccolo laboratorio di soli 30 metri quadri.

Nel corso degli anni duemila, l’azienda Sofia ,che ha sede in  Via Balchino 16/Bis ,prende una nuova direzione: l’arte e il design. Le creazioni, ispirate alle manifatture dell’antica scuola di Caltagirone, iniziano ad abbellire le case importanti in tutto il mondo: dall’Italia agli Stati Uniti, dalla Russia ai Paesi Arabi. Teste siciliane, vasi, lampade e colonne si arricchiscono di un gusto più contemporaneo, pur mantenendo l’essenza della tradizione.  Particolarmente richieste le teste di moro: alla produzione classica in blu e arancio si affiancano le “moderne” con un design unico e monocolore.

A Santo Stefano di Camastra meglio nota come “la città della ceramica” per la sua pluriennale tradizione e  dove si può  visitare il Museo della Ceramica di Santo Stefano di Camastra, La Spiga Ceramiche in contrada Torre Castagna, offre un viaggio tra alcuni manufatti tipici, che si distinguono per le decorazioni floreali e i colori sgargianti: dai tavoli in pietra lavica, alle giare, dai vasi per piante ai pannelli decorativi.

Tra le realtà in forte espansione, il marchio Ceramicando che ha di recente ampliato i suoi spazi con un nuovo showroom in via La Lumia 43 a Palermo, che affianca il locale da cui tutto è partito nel 2007. Le originali creazioni dell’artista, la giovane titolare Elisabetta Castagnetta,  hanno fatto innamorare i palermitani e hanno conquistato set televisivi, allestimenti di eventi e spazi museali. Opere d’arte che prendono spunto dalla tradizione e la rinnovano.  Con la sua   boutique d’arte, Elisabetta ha realizzato un sogno che coltivava fin da bambina e che ha preso vita dopo la sua esperienza in un laboratorio di ceramiche e con l’apertura del suo primo atelier di maioliche nel 2007. “Ha collaborato con grandi firme come Dolce & Gabbana, Villa IGEA, società di produzione  e network televisivi come Endemol e Mediaset per cui ha arredato la casa del Grande Fratello per ben cinque edizioni consecutive. Proprio per la casa del Grande Fratello vip, Elisabetta Castagnetta ha realizzato una linea nuova di sottovasi a forma di piante grasse e una linea di teste personalizzate, stilizzate il più possibile, con limoni e uva, baffo e sopracciglia per quella maschile, solo labbro e applicazioni di frutti siciliani come pale di ficodindia per quella femminile. Le sue opere sono state scelte anche per la realizzazione di scenografie di film e fiction nazionali. La fonte di ispirazione è la Sicilia con la sua storia, le sue tradizioni, le culture che l’hanno attraversata, i suoi colori, in una interpretazione evoluta, moderna, pop. Se da una parte tradizionali pigne e teste di moro vengono rivisitate con linee nuove, rese opache e con colori inusuali, dall’altra le collezioni inedite, con pezzi unici numerari, celebrano le isole, i paesi siciliani, abbracciano nuovi stili e il sacro, restituendone un lato più giovane, cosmopolita e pop, come la testa di Santa Rosalia, di cui l’artista ha fatto omaggio alla città di Palermo. Le opere spesso hanno oltrepassato i confini siciliani e conquistato scene importanti in spazi espositivi per studi televisivi, eventi, cinema, musei ma il laboratorio continua a realizzare pezzi unici. 

A Palermo, le ceramiche di Nino Parrucca rappresentano oltre 50 anni di storia. Figlio d’arte, sin dalla tenera infanzia viene iniziato al mondo dell’artigianato nella bottega dei genitori, realizzatori dei famosi carretti siciliani.

In giovinezza, nel 1965, Nino Parrucca fondò l’azienda e nel 1986 trasferì la sede in Via San Lorenzo, 291/r a Palermo dove si trova ancora oggi. Negli  anni si contano numerosi primati e successi: la partecipazione al concorso di artisti indetto a Washington per la realizzazione di un simbolo che rappresentasse il nuovo millennio; tra i 30.000 partecipanti, il suo piatto “Vivere Insieme” è arrivato tra i 20 finalisti e consegnato durante una cerimonia solenne all’allora presidente Bill Clinton;  nel 1998 la Gioventù Francescana ha commissionato Una Croce di Sant’Andrea regalata a Papa Giovanni Paolo II così apprezzata da essere conservata nelle Sale Vaticane; nel 2022 Parrucca viene scelto come rappresentante dei 100 volti di Palermo;  il  22 settembre scorso, riceve il premio “Artigiani del futuro”  indetto da tutte le  associazioni artigiane d’Italia presso Casartigiani. Le ceramiche firmate Nino Parrucca sono presenti in tutto il mondo dai centri commerciali australiani “David Jones” ad “Harrods a Londra, ma anche in Nuova Zelanda e in Giappone.

La produzione dai colori vivaci e dalle linee iconiche spazia dalle bomboniere alla linea luce, con le celebri lampade a forma di pigna e alla serie per la tavola e la cucina.

Al quinto posto  troviamo ancora  a Caltagirone, l’azienda Semilavorato Calatino di Purista & Gulino in contrada San Marco. Nasce nel settembre del 2002 e produce ceramiche, terracotte, maioliche, oggetti in argilla, piastrelle decorative per arredi, prodotti tipici dell’artigianato locale, oggetti e manufatti in pietra lavica, oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione, arredamenti per la casa e per il giardino oltre a  cucine in muratura, pavimenti e rivestimenti. I semilavorati in terracotta sono venduti grezzi, in quanto più versatili per gli arredi esterni e più facili da personalizzare, dai vasi ai portacandele, dalle teste alle pigne.

Infine a  Caltanissetta, da una tradizione che risale al 1900, nel 1998 è nata  la società cooperativa Arte Creta con sede in via Xiboli 314,  partendo dall’antica arte di produrre “quartare” e “bummuli” in terracotta, usati in passato per  l’acqua, si è rinnovata ed ha ampliato  la produzione, oggi estesa alle varie tipologie di ceramiche, declinate in  souvenir, stoviglie, articoli di arredamento e oggettistica varia.

di Isabella Napoli

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