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venerdì | 8 Dicembre | 2023

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Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale. Quali i migliori in Sicilia per terminare i festeggiamenti

Ed ecco che arriva il martedì grasso, l’ultimo giorno di Carnevale, quello delle grandi abbuffate e delle trasgressioni. 

Sapete perché si chiama martedì grasso? Risalendo alle origini, pare che il famoso martedì sia stato definito in tal modo perché durante questa data venivano consumati gli ultimi cibi gustosi rimasti nelle dispense delle case, che durante il periodo di Quaresima non si potevano mangiare per questioni di natura religiosa.

In Sicilia il Carnevale è una festa antichissima e risale al XVI secolo, ed è ancora oggi molto sentita, capace di coinvolgere grandi e piccoli, in molti comuni della regione. Da Occidente ad Oriente. 

Ecco quali sono le principali feste per partecipare agli spettacoli di chiusura del Carnevale 2023:

Carnevale di Castrofilippo

A Castrofilippo, in provincia di Agrigento, la voglia di trasgressione e di divertimento, tipica del periodo di Carnevale, ha una lunga tradizione. Essa per anni o forse per secoli si è espressa nell’organizzazione spontanea di gruppi mascherati. 

Carnevale di Sciacca

Resta tra i più partecipati il Carnevale di Sciacca, probabilmente una delle manifestazioni più note e imponenti tra quelle che si tengono in Sicilia. Esso è diventato un importante evento turistico in grado di attrarre migliaia di turisti, oltre che occasione di divertimento e coinvolgimento per tutta la cittadinanza: la grandiosità e la sfarzosità dei carri ha fatto di questo evento una dei Carnevali più importanti d’Italia. Esso risale al 1800, quando la festa era l’occasione non solo per preparare ed abbellire carri allegorici e dar libero sfogo all’allegria, ma anche per dedicarsi ai “peccati di gola” abbuffandosi con vino, salsiccia, maccheroni al sugo e magnifici cannoli di ricotta.

Oggi i carri allegorici, grazie al coinvolgimento di architetti, artigiani della ceramica e scultori, si stati trasformati in imponenti strutture raffiguranti rappresentazioni satiriche dei vari personaggi del nostro tempo. Le manifestazioni iniziano il Giovedì Grasso con la consegna delle chiavi della città alla maschera “Peppe Nnappa” e si concludono con il rogo dello stesso che brucia insieme ai fischietti ed ai martelletti decretando la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima.

Carnevale di Termini

Uno dei più antichi e famosi di Sicilia (e non solo) è “U Carnalivari Tirminisi” il Carnevale di Termini Imerese, in cui i protagonisti indiscussi sono due simpatici nonnini: “U Nannu cà Nanna” che, divertono grandi e piccoli. 

U Nannu, secondo un’antica tradizione, è destinato a bruciare proprio alla mezzanotte del martedì grasso, solo dopo aver affidato ai suoi “nipoti” il testamento. Simbolicamente rappresenta l’anno vecchio che muore. La Nanna, invece, simboleggia la fecondità e l’abbondanza ecco perché è destinata rimanere in vita.

Carnevale di Cinisi

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Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale. Quali i migliori in Sicilia per terminare i festeggiamenti 2

Il Carnevale di Cinisi ha una lunga tradizione e un tempo cominciava qualche settimana prima e il Giovedì grasso vi era l’usanza di recarsi in maschera alla stazione per accogliere u Nannu, un ometto impersonato da un fattoccio di paglia che veniva appeso sul balcone del Palazzo Comunale in attesa del Carnevalone, ossia il giorno in cui, dopo la lettura del suo testamento, veniva bruciato in piazza.

Oggi il Carnevale a Cinisi si identifica nella sfilata dei carri di cartapesta colorati, nelle macchiette e nelle serate musicali e danzanti e nei balli coreografici di centinaia di bambini. La tradizione dei carri allegorici a Cinisi vede ogni anno gli artisti della cartapesta realizzare delle vere e proprie macchine dalla coreografia spettacolare che con i loro colori, movimenti e musiche incantano grandi e piccini.

Carnevale di Acireale

Chiudiamo con il Carnevale di Acireale in provincia di Catania, per molti il più bello di Sicilia. Le sue origini risalgono alla fine del sedicesimo secolo. Nato dall’abitudine di celebrare questa festa con lanci di uova e arance, il carnevale acese si è andato sempre più raffinando nel tempo. Nel Settecento nacquero gli “abbatazzi”, che diedero una impronta più ilarica alla manifestazione grazie alla loro figura di poeti popolari bravi nell’inventare divertenti rime che poi recitavano alla gente lungo le strade. 
Oggi il Carnevale acese è noto per le suggestive maschere in cartapesta, trasformati in carri allegorici animati da gruppi satirici, con l’introduzione delle macchine infiorate, cose queste che contribuiscono a far riconoscere questa festa come una delle più rinomate a livello internazionale.

La manifestazione ha continuato ad evolversi con carri e maschere sempre più grandi e colorate, usando sempre più fiori per le sue composizioni (oltre 30.000 garofani), attirando sempre più gente e divertendo tutti e sempre.

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