Lo champagne in tutte le sue declinazioni, con il mare che ti accerchia, il cibo che ti seduce, la musica che ti avvolge. Ecco, se si dovesse sintetizzare in una sola riga ciò che è stato il “Jazz Dream”, il primo di una lunga serie di eventi estivi al Cortile Arabo di Marzamemi, estremo sud-est siciliano, avremmo già detto tutto. Ma sarebbe davvero ingiusto non soffermarsi sui dettagli, tutti curatissimi, che hanno trasformato un appuntamento conviviale in una magia estiva scoccata al tramonto. Ed è già il mix proibito, tra l’atmosfera araba che si respira nel Cortile e il più sofisticato dei nettari alcolici, a creare aspettativa e piacevolezza.
La Maison Mandois all’evento Jazz Dream
L’ospite d’onore del “Jazz Dream” è il Brut Origine, una delle etichette di punta della Maison francese fondata da Victor Mandois, un precursore visionario che aveva iniziato a vinificare e vendere i propri vini a Epernay per poi trasferirne la sede a Pierry, località nota agli estimatori di tutto il mondo per le grandi cantine, scavate nel gesso, produttrici di champagne pregiatissimi. 40% Chardonnay, 30% Pinot Nero, 30% Pinot Meunier, Brut Origine definisce lo stile Mandois nell’espressione naturale del terroir, con una complessità regalata da un affinamento minimo sui lieviti di 40 mesi.
Il giallo oro tenue, il ricco perlage, il bouquet fragrante ed intenso, il sapore opulento ne fanno a pieno titolo uno degli ambasciatori della Côte de Blancs. Una personalità tale da non temere la contaminazione. Ed è qui che infatti viene il bello: perché nel fil rouge del gusto al “Jazz Dream“, scandito dalla voce raffinata di Elisa Guarrella e dalla chitarra di Maurizio Diara, c’è l’anteprima di una cocktail list che sarà proposta per tutta l’estate alla champagneria del Cortiletto.
La Champagne cocktail list è il mood dell’estate
Sprofondati nei divani ricolmi di cuscini, sui tavolini bassi costellati di candele sfilano i calici che propongono una sequenza da giro del mondo. Ci sono: RIO, che aggiunge mango e maracuja allo champagne Mandois; SHANGAI, in cui al Brut si uniscono rabarbaro e camomilla; BODRUM, insolito e raffinato mix di champagne, pesca e gelsomino; SIRACUSA, che dosa caffè, finocchietto, mandorla e champagne; infine PIERRY che rende omaggio alla zona di produzione dove mai però si sognerebbero di aggiungere miele, vaniglia, rum!
È il mood dell’estate, pronto a divenirne moda, in una location che ha tutto il fascino del Medio Oriente, pur mantenendo intatta l’identità del piccolo borgo marinaro più a sud di Tunisi, in un melting pot che ha fatto la fortuna di Marzamemi.
Il fascino arabo di una osteria gourmet pieds dans l’eau
A Marzamemi, dove soffia forte lo scirocco e il profumo di salsedine impregna abiti e capelli, è impossibile non cedere alla malìa della cena pieds-dans-l’eau, dove appunto i piedi possono quasi sfiorare il pelo dell’acqua ed è lo sciabordio del mare ad accompagnare il pasto d’autore. Dal gambero rosso marinato al tè verde all’ostrica porca, dal prosciutto di tonno rosso con pompelmo e citronella allo sgombro marinato con velo di latte di mandorla, fino allo scampo con crema al latte di cocco, citronella e cardamomo, il viaggio culinario dello chef Massimo Giaquinta propone, tra estro e tradizione, una personalissima rivisitazione della cucina siciliana antica, incorporando profumi e sapori mediorientali.
La triglia alla norma, lo spaghetto di rapa rossa, il tonno di montagna, la passeggiata pachinese sono solo alcuni dei piatti forti da gustare, sospesi sul luccichìo smeraldo dello specchio d’acqua su cui una volta transitavano frotte di tonni spinti verso la morte nella grande Tonnara del paese dalle Cialome, i canti della ciurma di mare che qui accompagnavano l’intera durata della mattanza.