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domenica | 1 Giugno | 2025
Alessia Anselmo
Alessia Anselmo
Giornalista sportiva dal 2013, professionista dal 2023. Ama raccontare i personaggi e le storie che stanno dietro al risultato agonistico. Laureata in lingue moderne e specializzata in giornalismo, tra le sue passioni ci sono i viaggi, la lettura e le serie tv. È incuriosita dalle nuove tecnologie e non vede l’ora di scoprire dove ci porteranno.

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Gli aeroporti in Sicilia: la Regione ripensa il suo sistema tra privatizzazioni e reti al centro

Lo speciale di BE Sicily Mag dedicato al sistema aeroportuale della Sicilia, unico nel suo genere, con sei strutture che fanno da traino all'economia del territorio. Con l’avvio della privatizzazione di Catania e Comiso ci si prepara a un cambiamento epocale. Tra crescita post-pandemia e investimenti in sostenibilità, l’Isola punta ad ottimizzare la rete dei suoi sei scali per diventare un punto di riferimento per il Mediterraneo.

Alessia Anselmo
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Giornalista sportiva dal 2013, professionista dal 2023. Ama raccontare i personaggi e le storie che stanno dietro al risultato agonistico. Laureata in lingue moderne e specializzata in giornalismo, tra le sue passioni ci sono i viaggi, la lettura e le serie tv. È incuriosita dalle nuove tecnologie e non vede l’ora di scoprire dove ci porteranno.

Unica regione italiana con sei aeroporti civili operativi, la Sicilia si distingue per la sua importanza strategica nel trasporto aereo. Questa rete, che si contende il primato nazionale con quella dei cinque scali dell’Emilia-Romagna, è un asset fondamentale per il collegamento dell’Isola con il resto del Paese e del Mediterraneo.

Nel 2024, gli aeroporti siciliani hanno registrato livelli di traffico superiori a quelli del 2019, dimostrando una capacità di ripresa post-Covid che ha superato le aspettative. Questo successo, sostenuto dalla crescente domanda di residenti e turisti, ha rafforzato il contributo del settore al PIL regionale, che si stima superi il 4 per cento.

Trasporto Aereo Sicilia, l'aeroporto di Comiso
Aeroporto Comiso

Trasporto aereo, la svolta epocale europea parte dalla Sicilia

“La prima cosa da dire è che il sistema del trasporto aereo italiano, insieme a Spagna e Portogallo, è stato tra i primi in Europa a ripartire dopo la pandemia – commenta Paolo Malighetti, direttore del centro Itsm dell’Università di Bergamo – La Sicilia ha anticipato la ripresa di molte altre regioni europee, dimostrando quanto sia cruciale la connettività aerea per le isole e per attrarre turismo”.

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Tuttavia, per mantenere e ampliare questa crescita, è necessaria una visione strategica che guardi al lungo termine. La privatizzazione degli aeroporti di Catania e Comiso rappresenta una svolta epocale in questo senso. L’apertura ai capitali privati punta a garantire investimenti in infrastrutture moderne, tecnologie sostenibili e servizi più efficienti, trasformando i due scali orientali dei veri punti di riferimento per l’intero Mediterraneo. Questa trasformazione, però, non dovrebbe limitarsi agli aeroporti gestiti da SAC. È l’intera rete aeroportuale siciliana che potrebbe beneficiare di una gestione integrata, valorizzando le peculiarità di ogni scalo.

Il modello già in atto tra Catania e Comiso rappresenta un esempio concreto: un’integrazione che migliora l’efficienza senza snaturare l’identità dei singoli aeroporti. L’idea chiave è creare un sistema in cui i grandi scali non sovrastino quelli più piccoli, ma in cui tutti possano crescere in sinergia. Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti e della società di gestione degli scali campani, evidenzia l’importanza di questo approccio con un esempio a lui caro: “La società di gestione dell’aeroporto di Napoli si è fusa con la società di gestione dell’aeroporto di Salerno e ha creato una rete con un solo soggetto. I numeri di Napoli crescono in maniera impressionante e, quindi, un piccolo aeroporto può diventare un’opportunità. In tal senso è senza dubbio interessante anche il caso Catania-Comiso. In un futuro lontano, l’idea di una rete regionale potrebbe trasformare la Sicilia in un polo particolarmente forte”.

Dall’altro lato della medaglia emerge il tema cruciale della continuità territoriale. Gli aeroporti di Pantelleria e Lampedusa, veri snodi strategici per il collegamento delle isole minori con il resto d’Italia, sottolineano l’importanza di garantire connessioni regolari e accessibili. Esempi emblematici sono l’aeroporto di Lampedusa, gestito da AST Aeroservizi, e quello di Pantelleria, sotto la responsabilità di ENAC Servizi. La partecipata dell’Ente nazionale, in particolare, ha da poco preso in gestione oltre a Pantelleria anche altri 17 scali minori, tra cui spicca il “Francesco e Giuseppe Notarbartolo di Palermo-Boccadifalco”, tra i più antichi d’Italia, che si distingue per il suo ruolo storico e operativo, ospitando strutture governative e traffico civile. Negli ultimi anni, invece, lo scalo di Pantelleria, che nel 2021 ha registrato 170 mila passeggeri e circa 4 mila movimenti, ha beneficiato di significativi interventi infrastrutturali, come la modernizzazione della pista e l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia, migliorandone sostenibilità ed efficienza. Per Lampedusa, si registrano interventi ancora più sostanziali.

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trasporto aereo sicilia, aeroporto lampedusa
Aeroporto Lampedusa

Aeroporti siciliani in un sistema integrato, l’esempio di Palma di Maiorca

Non mancano confronti ambiziosi. “Come può un aeroporto come quello della piccola Palma di Maiorca fare più passeggeri di tutti gli aeroporti siciliani uniti?” si chiedevano già anni fa Malighetti e Stefano Paleari nei loro studi sul traffico aereo europeo. Questo modello, che ha reso Palma un punto nevralgico per i flussi dalla Spagna continentale e dall’Europa del Nord, evidenzia l’importanza di un sistema integrato, che non si fermi solo all’aeroporto, ma guardi all’accessibilità delle destinazioni finali.

Quello della Spagna, però, è un sistema integrato, frutto anche di una politica di agevolazioni fiscali per quanti decidono di passare la loro pensione sulle spiagge di Magaluf o della Playa. “Il gap in questi ultimi due anni è notevolmente diminuito. E non possiamo dire che il sistema Sicilia abbia meno potenzialità – sottolinea Malighetti – ma l’attenzione deve allargarsi all’accessibilità agli scali e, quindi, alle mete da raggiungere quando si lascia l’aeroporto”. 

Trasporto aereo in sicilia, aeroporti siciliani verso l'iinovazione e la privatizzazione

 “Non esiste – dice Malighetti – una soluzione chiavi in mano che risolva la sostenibilità del settore, ma allo stesso modo non possiamo farne a meno per la sua essenzialità in una serie di collegamenti. Le innovazioni, però, richiedono investimenti”. Con l’esclusione dei fondi del Pnrr per il settore, considerato troppo inquinante, attrarre capitali privati diventa essenziale per finanziare progetti di decarbonizzazione, miglioramento energetico e innovazione tecnologica. Carlo Borgomeo ricorda che gli aeroporti italiani sono già ai primi posti per iniziative di questo tipo, ma ammonisce: “Senza risorse pubbliche o private sufficienti, la transizione green potrebbe subire rallentamenti”.

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La privatizzazione, quindi, rappresenta non solo un’opzione finanziaria, ma una possibilità concreta per mantenere gli scali siciliani competitivi e all’avanguardia, proiettandoli verso un futuro di crescita costante. La Sicilia, con i suoi sei aeroporti e l’impegno verso privatizzazioni e sostenibilità, si trova, quindi, in una posizione favorevole per consolidare e potenziare il proprio sistema aeroportuale.

Aeroporti di Catania e Comiso: il futuro dell’aviazione in Sicilia inizia da Fontanarossa grazie a SAC

Con l’avvio del processo di privatizzazione, gli aeroporti di Catania e Comiso aprono a una nuova era per l’aviazione siciliana. Nico Torrisi, Amministratore Delegato della SAC, racconta i vantaggi di un modello gestionale innovativo che punta su investimenti, qualità e sostenibilità. Con oltre 12 milioni di passeggeri nel 2024, Fontanarossa si conferma uno scalo strategico. Anche Comiso guarda al futuro, rafforzando il settore cargo e integrandosi con le infrastrutture regionali.

Nico Torrisi, Amministratore Delegato della SAC
Nico Torrisi, Amministratore Delegato della SAC

“La privatizzazione è una tappa fondamentale per il sistema aeroportuale siciliano”, afferma Nico Torrisi, Amministratore Delegato di SAC, spiegando l’importanza di questa operazione per il futuro degli scali di Catania e Comiso. “Non si tratta – dice – semplicemente di cedere delle quote, ma di avviare un modello gestionale innovativo che coniughi investimenti privati e un controllo pubblico equilibrato. È una scelta strategica per rendere gli aeroporti più competitivi e per rispondere alle sfide del futuro, garantendo al contempo una visione trasparente e legata al territorio”.

Con l’approvazione unanime dell’assemblea dei soci SAC, avvenuta il 26 marzo scorso, il processo di privatizzazione dell’azienda che gestisce gli aeroporti di Fontanarossa e Comiso segna l’inizio di un percorso epocale per l’intero sistema aeroportuale siciliano. Torrisi sottolinea come questo cambio di passo permetterà agli aeroporti della Sicilia orientale di consolidare il loro ruolo strategico nel Mediterraneo, puntando su innovazione, efficienza e sostenibilità. “È un’opportunità unica per accelerare gli investimenti, migliorare i servizi e posizionare gli scali in modo ancora più competitivo sia a livello nazionale che internazionale”.

aeroporto catania

Fontanarossa, in particolare, continua a registrare una crescita significativa, con oltre 12 milioni di passeggeri nel 2024. “Il ranking non mi appassiona – esordisce Torrisi – Il metro con cui vogliamo essere valutati sono investimenti e servizi di qualità”. Nel 2024, Fontanarossa ha raggiunto il quinto posto in Italia per numero di passeggeri. “Questo risultato non è solo una questione di numeri – spiega Torrisi – Dietro c’è una strategia chiara: offrire servizi di qualità superiore, ampliare il network di collegamenti e migliorare l’esperienza complessiva dei passeggeri. Catania è diventata un punto di riferimento per chi vola verso il Sud Italia, e questo è motivo di orgoglio”.

Gli investimenti pianificati a Fontanarossa, come l’ampliamento della VIP Lounge, che passerà da 70 a oltre 400 metri quadrati, riflettono l’impegno di SAC verso il miglioramento continuo delle infrastrutture. Tra i progetti più rilevanti ci sono la demolizione dell’ex terminal Morandi, destinata a lasciare spazio a una nuova struttura moderna e funzionale, e l’ampliamento del terminal principale, con l’aggiunta di nuovi gate per ottimizzare i flussi di imbarco e sbarco, «interventi fondamentali per ridurre la congestione e garantire una gestione più efficiente del traffico aereo in costante aumento», sottolinea Torrisi.

Un altro intervento strategico è rappresentato dalla progettazione di una nuova pista di volo, che garantirà una maggiore capacità operativa e renderà lo scalo etneo ancora più attrattivo per le compagnie internazionali. I lavori di interramento della linea ferroviaria, che comporteranno la chiusura notturna della pista fino a ottobre 2025, rappresentano un passaggio obbligato. Per Torrisi, «questi interventi temporanei sono propedeutici alla creazione di un aeroporto ancora più funzionale e moderno, pronto a rispondere alle sfide del futuro».

aeroporto comiso - Be Sicily Mag

Quanto all’aeroporto di Comiso, pur con una dimensione diversa rispetto a Fontanarossa, anche questo scalo gioca un ruolo chiave nella visione strategica di SAC. “È un gioiello che va valorizzato”, afferma Torrisi. Con un finanziamento di FSC da 20 milioni di euro destinato al potenziamento dell’area cargo, lo scalo mira a diventare un centro logistico di riferimento per il Mediterraneo. Questo progetto, accompagnato dalla realizzazione della nuova autostrada Catania-Ragusa, aumenterà l’accessibilità e l’attrattività dello scalo, soprattutto per i vettori low-cost e per le attività legate al trasporto merci. “Lo sviluppo riguarda l’intero tessuto economico locale – spiega Torrisi – è un’opportunità per le imprese siciliane che vogliono esportare i propri prodotti, ma anche per creare nuove opportunità di lavoro legate al settore logistico”. In questo solco si inserisce anche lo stanziamento di 9 milioni di euro per 3 anni da parte della Regione Siciliana destinati alle compagnie aeree intenzionate a puntare su Comiso per lo sviluppo del traffico passeggeri internazionale. I bandi, pubblicati lo scorso 31 marzo dalla Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia, guardano proprio in questa direzione.

Un argomento centrale resta l’insularità, con le difficoltà vissute dai residenti siciliani nei collegamenti. “La Sac ha sempre lavorato per portare più vettori. È l’unico modo per creare concorrenza e migliorare le tariffe. Inoltre, con il ripristino dei voli calmierati da Comiso per i residenti, si aprono nuove opportunità”, ricorda Torrisi. Anche l’Etna, simbolo e madre della terra catanese, gioca un ruolo nella gestione aeroportuale. “Conviverci è una sfida, ma rappresenta anche una grande opportunità per il turismo. Quando le emissioni di cenere vulcanica rendono necessario chiudere Fontanarossa, Comiso diventa una risorsa preziosa – commenta Torrisi – Il lavoro di coordinamento con Enav e gli studi universitari si rivelano cruciali per affrontare questi eventi con la massima sicurezza”.

A questo proposito, negli ultimi anni, SAC ha investito significativamente in soluzioni tecnologiche per ottimizzare l’efficienza operativa. L’introduzione di scanner radiogeni di ultima generazione rappresenta un passo avanti decisivo. “Questi dispositivi accelerano i controlli e garantiscono livelli di sicurezza più elevati, semplificando al contempo l’esperienza dei passeggeri”, precisa Torrisi. Sistemi di automazione, tecnologie biometriche e il monitoraggio in tempo reale dei flussi passeggeri sono strumenti che contribuiscono a rendere gli scali siciliani all’altezza degli standard internazionali. “Vogliamo che i passeggeri scelgano i nostri aeroporti non solo per la comodità, ma anche per l’eccellenza dei servizi offerti”, sottolinea l’AD.

La privatizzazione è solo il primo passo. “Il nostro obiettivo è costruire un modello gestionale basato su efficienza, sostenibilità e trasparenza – conclude Torrisi – La Sicilia ha una posizione strategica e un fascino unico. Investire sul turismo, sui servizi e sulle infrastrutture è la chiave per costruire il futuro che meritiamo”.

Aeroporto Falcone-Borsellino, Palermo si apre al mondo: con Gesap innovazioni e sicurezza

Con uno sguardo rivolto al futuro, l’aeroporto internazionale di Palermo Falcone-Borsellino, gestito da GESAP, sta registrando numeri in costante crescita e si afferma come uno dei principali scali del Sud Italia, con quasi 100 destinazioni tra rotte nazionali, internazionali e intercontinentali. In questo approfondimento il racconto di come Palermo riesca a cavalcare l’onda dell’espansione del traffico aereo, delineando i passi necessari per garantire servizi all’altezza e affrontare le sfide del settore.

vito riggio
dott. Vito Riggio

“I numeri parlano chiaro – afferma Vito Riggio, amministratore delegato della Gesap (dimessosi lo scorso 16 aprile), la società che gestisce l’aeroporto internazionale di Palermo “Falcone-Borsellino” – Solo nei primi mesi del 2025 abbiamo registrato una crescita dell’11 per cento rispetto al periodo precedente. È una tendenza che riflette un incremento globale, ma il nostro scalo ha saputo cogliere queste opportunità”. Con un totale di 8,9 milioni di passeggeri nel 2024, il capoluogo siciliano ha chiuso l’anno con un nuovo record, segnando un incremento del 10 per cento rispetto al 2023 e confermando la sua centralità strategica nel Mediterraneo. La media di passeggeri per volo è salita a 145, con un aumento del 9,36% di voli rispetto al 2023, per un totale di 61.204 movimenti aerei.

Con l’arrivo della stagione estiva 2025, il Falcone-Borsellino si prepara ad accogliere un ulteriore significativo aumento di voli e passeggeri. Con 97 destinazioni che collegano 26 Paesi, lo scalo offre 26 rotte nazionali, 69 internazionali e 2 intercontinentali, includendo nuovi collegamenti per Newark, Zagabria, Bilbao, Palma di Maiorca, Lisbona e Bristol. Tra le 36 compagnie aeree operative, spiccano i nuovi arrivi di United e Condor, mentre Ryanair espande la sua offerta con 42 rotte e 5 aeromobili basati. Durante il periodo pasquale, lo scalo ha confermato un traffico di oltre 957.000 passeggeri, segnando un incremento dell’8,56% rispetto allo stesso periodo del 2024.

aeroporto palermo

Viste le ottime previsioni per il prossimo periodo, uno degli obiettivi chiave per il resto della programmazione è la destagionalizzazione del flusso turistico. “Non bisogna illuderci, nel senso che qui si viene, soprattutto per il mare. Naturalmente, se si offrono occasioni culturali di interesse rilevante la richiesta può aumentare e questa è una linea che la Regione credo stia cercando di portare avanti da tempo, ma è molto complesso”, sottolinea Riggio. Segnali incoraggianti arrivano dal traffico internazionale, cresciuto di almeno 320 mila unità rispetto al 2023 e che rappresenta ormai il 31 per cento sul totale passeggeri, con un saldo positivo di 2,73 milioni di viaggiatori. Le rotte internazionali più richieste collegano Palermo a Parigi, Marsiglia, Lione e Nantes in Francia, con ben 505 mila passeggeri, Monaco e Berlino in Germania, che arrivano a 540 mila, mentre Barcellona e Madrid in Spagna si attestano sui 300 mila.

Sul fronte delle infrastrutture, intanto, Gesap ha realizzato significativi ampliamenti per far fronte alla crescita del traffico. “Abbiamo ampliato gli spazi operativi e completato interventi di adeguamento antisismico che non si vedono ma sono fondamentali. Ma c’è ancora tanto da fare”, spiega Riggio. Nel quadriennio 2024-2027 sono stati pianificati investimenti per 68 milioni di euro, con oltre venti milioni destinati al 2025. Tra i progetti più importanti si evidenzia l’adeguamento sismico e la ristrutturazione del terminal passeggeri, che mirano a migliorare l’operatività e il comfort per i passeggeri. I lavori prevedono inoltre la creazione di nuovi gate operativi, maggiori spazi per il check-in e un incremento delle aree di attesa. L’apertura di ulteriori 12 mila metri quadrati di aree commerciali offrirà un’esperienza più completa ai viaggiatori.

turkish airlines

L’efficienza energetica è un pilastro fondamentale del piano di sviluppo dello scalo. “Alla fine, dovremmo arrivare all’autonomia e, più avanti, alla possibilità di fornire energia anche al territorio”, sottolinea Riggio. Grazie ai pannelli solari installati sui tetti dei parcheggi e a nuovi progetti in gara per il 2025, l’aeroporto punta a ridurre ancor più drasticamente i consumi. Il programma di potenziamento energetico airside, con un valore complessivo di sette milioni di euro, permetterà l’installazione di sistemi avanzati per alimentare aeromobili e strutture operative, diminuendo così l’impatto ambientale. “Stiamo studiando soluzioni di illuminazione intelligente e sistemi per il riciclo delle risorse idriche, contribuendo ulteriormente alla sostenibilità dello scalo”, aggiunge Riggio.

Tra le novità, spiccano i punti vendita e ristoranti di alta fascia che hanno contribuito a raddoppiare le entrate, da 10 a 20 milioni di euro. “Abbiamo puntato sulla qualità, coinvolgendo nomi prestigiosi come lo chef bistellato Ciccio Sultano e realtà locali come Planeta. Questo miglioramento non è solo un valore economico, ma arricchisce l’esperienza dei passeggeri – afferma Riggio – Questo ha portato un grande vantaggio non solo per le casse della società, ma anche per i passeggeri, che possono godere di servizi di qualità durante la loro permanenza in aeroporto”.

Quanto al traffico internazionale, è stato trainato anche da nuovi collegamenti. Ad esempio, il volo Palermo-New York ha registrato oltre 18 mila passeggeri durante la scorsa stagione estiva, e per il 2025 si attendono ulteriori novità, con la ripresa del collegamento diretto con Newark da parte di United, mentre Neos ha confermato il volo per New York JFK. Anche easyJet ha ampliato l’offerta con tre nuove rotte: Lisbona, Palma di Maiorca e Bristol.

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Nonostante le sfide burocratiche e la necessità di ulteriori investimenti, Riggio guarda con ottimismo al futuro. “Dobbiamo ampliare le infrastrutture in modo tale che la spinta estiva sia tollerata senza particolari problemi, rinnovare la flotta agli handler e fare una profonda riorganizzazione aziendale per dare il senso che si tratta di un’azienda e non di una municipalizzata”. In questa direzione, la privatizzazione rappresenta un passaggio strategico cruciale. “Individuare un partner privato è essenziale non solo per garantire le risorse necessarie agli investimenti, ma anche per introdurre un approccio imprenditoriale che sia in grado di valorizzare l’aeroporto come asset fondamentale per il territorio – conclude Riggio – Solo così potremo garantire a Palermo uno scalo moderno, sicuro e in grado di affrontare le sfide del futuro”.

Aeroporto di Trapani, il Vincenzo Florio motore di crescita per l’economia con Airgest

L’aeroporto di Trapani Vincenzo Florio, gestito da Airgest, si prepara a raggiungere nuovi traguardi sotto la guida di Salvatore Ombra, appena rieletto presidente. Da una crisi che aveva portato lo scalo sull’orlo della chiusura nel 2019, oggi emerge un’immagine di crescita e solidità, frutto di strategie mirate e visione lungimirante.

“Il nostro obiettivo era rivitalizzare un aeroporto che rischiava di chiudere definitivamente – ricorda Salvatore Ombra, presidente di Airgest, la società che gestisce il “Vincenzo Florio” di Trapani – Quando ho assunto la presidenza, l’unico volo disponibile era per Pantelleria. Oggi, invece, abbiamo superato il milione di passeggeri per due anni consecutivi, con bilanci che non destano più preoccupazioni”. Un traguardo raggiunto grazie alla collaborazione con Ryanair, che copre il 90 per cento del traffico, e una ristrutturazione interna volta a migliorare efficienza e sostenibilità.

Salvatore Ombra, presidente di Airgest
Salvatore Ombra, presidente di Airgest

Nel corso degli ultimi anni, Airgest ha puntato sull’espansione del traffico e sulla destagionalizzazione del turismo. “Abbiamo fatto della destagionalizzazione il nostro cavallo di battaglia – spiega Ombra – Tuttavia, per attrarre viaggiatori fuori dai mesi estivi, è necessario che il territorio offra servizi adeguati e attrazioni attive anche in autunno e inverno. Un aeroporto è uno strumento, non il fine”.

Gli investimenti infrastrutturali rappresentano un’altra priorità. Grazie ai fondi di coesione, sono stati presentati progetti per oltre 13 milioni di euro. “Entro il 2026 prevediamo di completare una serie di interventi che includono la ristrutturazione del terminal, il miglioramento dei flussi di carico e scarico bagagli e l’ammodernamento del depuratore – annuncia Ombra – Inoltre, ampliamo gli spazi dedicati al rent car e curiamo anche l’immagine dello scalo”.

Aeroporto di trapani

Sul fronte della sostenibilità, Ombra sottolinea l’importanza di potenziare le infrastrutture intermodali. “Il collegamento tra Trapani e Palermo attraverso una rete ferroviaria efficiente potrebbe rappresentare un grande vantaggio, riducendo la dipendenza dalle automobili e favorendo una mobilità più green“.

Il rapporto con la Regione Siciliana è stato decisivo per il rilancio dello scalo. “Abbiamo beneficiato di una dotazione di 24 milioni di euro per il triennio 2025-2028 – spiega Ombra – Questo supporto ci permette di incentivare le compagnie, attirare passeggeri e generare un’economia circolare che avvantaggia l’intero territorio”. Lo sviluppo di bed and breakfast, ristoranti e attività legate al turismo dimostra come l’aeroporto sia un motore di crescita per l’economia locale.

Il futuro dello scalo punta anche a diversificare le attività. “Stiamo studiando la possibilità di costruire un hangar per la manutenzione degli aeroplani, un business che potrebbe aumentare l’attrattività del nostro aeroporto. Inoltre, lavoriamo per portare nuovi vettori e coinvolgere sempre più compagnie, piccole e grandi”.

Trapani Vincenzo Florio guarda al futuro con ambizione e pragmatismo, consapevole che ogni passo avanti rappresenta un’opportunità per l’intero territorio siciliano.

Un nuovo impulso per gli aeroporti siciliani

L’assessore regionale, Alessandro Aricò commenta l’abolizione dell’addizionale sui diritti d’imbarco nei piccoli aeroporto siciliani, una misura che punta a rilanciare turismo e traffico aereo. Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa ne sono i principali beneficiari, sostenuti da fondi regionali. La Regione sta investendo su infrastrutture, sostenibilità e privatizzazioni per potenziare la rete aeroportuale e rafforzare la continuità territoriale.

L’abolizione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco negli aeroporti minori è una misura che promette di portare significativi vantaggi al traffico aereo e al turismo in Sicilia. Alessandro Aricò, assessore delle Infrastrutture e della mobilità della Regione siciliana, spiega come questa iniziativa possa incentivare il ruolo strategico degli scali più piccoli. “Con l’abolizione dell’addizionale comunale si prevedono una rimodulazione e aumento delle tratte da e per gli aeroporti minori, con una possibile diminuzione delle tariffe applicate dalle compagnie aeree – sottolinea Aricò – Questo porterà un aumento del numero di passeggeri e un incremento del turismo, con effetti positivi anche sull’occupazione negli indotti turistici”.

Alessandro Aricò
Alessandro Aricò, Assessore Regionale alle infrastrutture, mobilità e trasporti

Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa sono i principali beneficiari della misura. L’obiettivo è di rilanciarli, rafforzando la continuità territoriale e rendendo più accessibili le destinazioni turistiche isolate. Tuttavia, la scelta di escludere gli aeroporti maggiori di Palermo e Catania ha suscitato curiosità. “L’abolizione dell’addizionale è stata pensata esattamente per gli aeroporti minori. Per quanto riguarda gli scali maggiori, è un tema che potrebbe essere rivalutato in futuro”, chiarisce.

La sostenibilità finanziaria degli aeroporti minori è un elemento chiave dell’iniziativa. “Il Governo regionale ha stanziato circa sei milioni di euro annui per i prossimi tre anni, chiedendo al Governo nazionale la sospensione temporanea della tassa. Questo garantisce la funzionalità degli scali senza gravare sulle compagnie”, spiega l’assessore.

La Sicilia, unica regione italiana con sei aeroporti civili operativi, ha una strategia chiara per valorizzare la rete. “Un equilibrio tra scali maggiori e minori potrebbe essere assicurato dall’accorpamento gestionale, come accade tra Comiso e Catania. È una soluzione che semplifica l’amministrazione e ottimizza le risorse”, osserva l’assessore. Anche sul fronte infrastrutturale non mancano interventi. Tra i progetti più ambiziosi vi è il collegamento ferroviario tra Palermo e Trapani, destinato a migliorare la mobilità e l’accessibilità degli scali. Inoltre, l’elettrificazione della linea Palermo-Trapani e il potenziamento della rete viaria regionale evidenziano l’impegno della Regione verso una mobilità più sostenibile e integrata.

Sul tema della continuità territoriale, invece, Pantelleria e Lampedusa sono al centro delle politiche regionali, grazie a interventi che riducono il costo dei viaggi per i residenti. Quanto alla possibilità di privatizzazione degli aeroporti, “sono personalmente favorevole, poiché i privati – dice Aricò – potrebbero apportare investimenti fondamentali in questo settore strategico. È una scelta che richiede equilibrio e garantisce che gli interessi dei cittadini siano tutelati”.

La privatizzazione di Comiso e Catania è vista come una svolta epocale. “Attualmente siamo nelle fasi iniziali del processo, ma l’obiettivo è chiaro: attrarre nuovi investimenti per migliorare servizi e infrastrutture”, conclude l’assessore, indicando un futuro promettente per il sistema aeroportuale siciliano.

Lampedusa, l’aeroporto guarda al futuro con Ast Aeroservizi: un accesso privilegiato al Mediterraneo

A pochi minuti da acque cristalline che non temono confronti, l’aeroporto di Lampedusa rappresenta un accesso privilegiato a una delle isole più suggestive del Mediterraneo. Carlo Massimo Zaccarini, amministratore unico di AST Aeroservizi, racconta le prospettive e le sfide di questa infrastruttura vitale per la crescita del turismo e il benessere della comunità locale.

“È essenziale costruire un progetto che coinvolga non solo Ast Aeroservizi, ma l’intera collettività di Lampedusa – osserva l’amministratore unico di Ast Aeroservizi, che gestisce l’aeroporto di Lampedusa, Carlo Massimo Zaccarini – Il nostro obiettivo è aumentare il turismo straniero, che attualmente rappresenta soltanto una piccola percentuale del totale, e far conoscere le bellezze uniche dell’isola a un pubblico internazionale”. Recentemente, l’aeroporto è stato protagonista alla BIT di Milano e alla fiera del turismo di Berlino, portando il prodotto Lampedusa all’attenzione del mercato globale.

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Carlo Massimo Zaccarini, amministratore unico di AST Aeroservizi

La promozione internazionale ha già dato i suoi frutti. “Dal 2026 verosimilmente partirà un volo bisettimanale da Basilea, che intercetterà viaggiatori dalla Svizzera, Germania e Francia – spiega Zaccarini – Inoltre, stiamo lavorando per ampliare la stagione turistica da marzo a dicembre, sfruttando anche il cambiamento climatico, che consente di godere dell’isola nei periodi meno convenzionali”. A sostegno di questo progetto, è prevista l’apertura del commissariato di Polizia di Frontiera entro dicembre, un passo fondamentale per supportare le nuove rotte internazionali.

Lampedusa non è solo un paradiso marino, ma anche un punto nevralgico per la migrazione. Zaccarini sottolinea che “i flussi migratori non hanno mai rappresentato un ostacolo per il turismo. Grazie alla collaborazione con il governo, i migranti vengono trasferiti rapidamente, rendendo Lampedusa una porta d’Europa efficiente e accogliente”. Un’infrastruttura ben gestita e una rete di trasporti efficiente sono il cuore pulsante dell’isola.

Sul fronte delle infrastrutture, Zaccarini rivendica con orgoglio l’autonomia finanziaria di Ast Aeroservizi. “L’aeroporto opera senza finanziamenti regionali – spiega – Ma è indispensabile ottenere supporto per migliorare le nostre strutture e rispondere alle esigenze di un turismo sempre più diversificato”. Tra gli interventi più recenti, il rifacimento della segnaletica degli stalli consentirà di accogliere un maggior numero di velivoli. Inoltre, sono in corso progettazioni per ampliare la capienza dell’aerostazione e creare una sala VIP, pensata per attrarre un turismo di alto livello.

aeroporto lampedusa - Be Sicily Mag

Zaccarini guarda anche oltre il turismo di massa: “Ci stiamo organizzando – dice – per valorizzare l’aviazione generale, che potrebbe portare un notevole incremento di voli privati durante la stagione estiva, attirando un segmento esclusivo di viaggiatori”. La sinergia tra strutture aeroportuali e ricettive è fondamentale per garantire un’accoglienza di qualità. “Non si può pensare a un aeroporto isolato – continua Zaccarini – La cultura del turismo deve crescere insieme alla consapevolezza delle opportunità che l’accoglienza internazionale offre”.

Lampedusa sta vivendo un importante ricambio generazionale. Giovani che hanno studiato fuori dall’isola stanno tornando per innovare e proseguire il lavoro dei loro genitori. “Lampedusa ha un futuro luminoso davanti a sé – conclude Zaccarini – È un luogo che offre ciò che pochi altri possono offrire. Chi non conosce Lampedusa deve visitarla: una volta qui, non potrà che tornare per rivivere la magia di quest’isola meravigliosa”.

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