sabato | 26 Ottobre | 2024
Zaira Conigliaro
Zaira Conigliaro
Ha 20 anni e studia Scienze della comunicazione con indirizzo Cultura Visuale, ha un debole per l’arte, la moda e il cinema. Da marzo scrive con passione per Be Sicily Mag, sognando una carriera nel giornalismo. Determinata e creativa, cerca costantemente di migliorare le sue abilità, trasmettendo emozioni attraverso le sue parole.

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Aura Eternal di notte, Alan di giorno: la Drag Queen palermitana racconta “una storia di musica e make up”

Alan Yuri Geraci, in arte Aura Eternal, si racconta a BE Sicily Mag in vista del Pride di Palermo, dove lo vedremo al fianco di Big Mama: il palermitano che ha unito la passione per la musica e per il make up nel mondo della Drag

Zaira Conigliaro
Zaira Conigliaro
Ha 20 anni e studia Scienze della comunicazione con indirizzo Cultura Visuale, ha un debole per l’arte, la moda e il cinema. Da marzo scrive con passione per Be Sicily Mag, sognando una carriera nel giornalismo. Determinata e creativa, cerca costantemente di migliorare le sue abilità, trasmettendo emozioni attraverso le sue parole.

Alan Yuri Geraci, in arte Aura Eternal, ha raccontato a BE Sicily Mag la sua storia di passione, crescita e determinazione. In pochi anni è diventato una delle più note Drag Queen d’Italia e nel mondo. Partendo da Palermo, ha conquistato i palchi di Drag Race Italia S2 e Queen of the Universe S2 e ora è pronto a tornare nella sua città per il Pride, in cui sarà protagonista al fianco della madrina BigMama. Il tutto per lanciare messaggi importanti in un mondo che sta cambiando. “Una Drag Queen deve avere una presenza scenica straordinaria, ha il ruolo di animare e riempire di energia qualsiasi luogo. Inoltre, è un vettore politico”, ha affermato.

Aura Eternal, la passione per l’arte e gli inizi da Drag Queen

La passione per l’arte Drag di Alan Yuri Geraci è nata in modo curioso, ovvero attraverso i film horror, che gli hanno suscitato il desiderio di creare personaggi originali e spaventosi. “Ad Halloween non avevo soltanto voglia di travestirmi di un personaggio originale super spaventoso, ma di essere più creativo ed entrare nel mondo dell’arte. Era come se volessi riscrivere le storie e creare dei protagonisti di un film di paura”.

Guardando “Drag Race USA“, poi, ha scoperto un mondo che andava oltre il semplice trucco, rimanendo affascinato dalle trasformazioni radicali dei partecipanti. “Ho scoperto che esistevano altri colori oltre al bianco, al nero e a un po’ di rosso per simulare il sangue. Queste persone, che vengono definite come uomini Cis Gender, riuscivano a trasformarsi completamente. Ero ammaliato soprattutto da come riuscivano a trasformare la loro forma degli occhi e dell’intero viso, cambiandola in base allo stile del personaggio. Da lì ho cominciato a fare qualcosa nell’ambito della bellezza”.

È così che ha iniziato a sperimentare e a pubblicare sui social network prima dei contenuti solamente di make up, poi sempre più veri e propri look completi di outfit e parrucche. È stato un percorso graduale. Anche per quel che riguarda l’accettazione di questa inedita passione da parte della famiglia. “Io mi chiudevo in bagno quasi ogni giorno, nessuno vedeva nulla inizialmente. È soltanto solo dopo alcuni mesi che ho cominciato a uscire. Dicevo ‘guarda, mamma, ho fatto un make up occhi artistico’. E poi metà viso, le mostravo come cambiavano le ombre”.

Per i genitori di Alan non è stata del tutto una sorpresa. “Avevano già avuto il sentore che il mio orientamento sessuale non fosse quello che ci si prefissa mentalmente di solito. Per quanto riguarda la nascita di Aura Eternal, la mia fortuna è stata che non hanno mai preso questa passione come una sorta di pagliacciata, ma come qualcosa a cui tenevo e che portavo avanti in modo professionale. Nonostante siano appartenenti ad una generazione molto diversa dalla mia, hanno sempre manifestato grande apertura”.

La nascita di Aura Eternal e il legame con Alan

Il nome d’arte Aura Eternal è stato scelto da Alan perché evoca qualcosa di più grande e non solo terreno. Essendo un appassionato di videogiochi e serie animate, ha trovato ispirazione in Dragon Ball. “In questa serie giapponese l’aura viene descritta come una immensa energia corporea, mentre eternal fa riferimento al fatto che vorrei che questo mio personaggio rimanesse per sempre nel cuore delle persone”.

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Dietro Aura Eternal, d’altronde, c’è un vero e proprio mondo da scoprire, che permette ad Alan di unire tutte le sue passioni: il trucco, il pianoforte e il canto jazz. Inizialmente, avendo due lauree al conservatorio, aveva considerato una carriera da concertista o insegnante, ma col passare del tempo è arrivata la svolta. “Mi sono reso conto che non sarei stato capace di fare il professore, per cui era inutile inserirmi nelle graduatorie. Era un settore che mi stava già stretto, mentre con il Drag stavo approfondendo tanti temi. Mi sono detto che era finalmente arrivato il momento di affrontare davvero la mia parte Drag”.

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All’inizio della sua carriera, tuttavia, Alan ha vissuto un periodo in cui le linee tra la sua vita quotidiana e il personaggio di Aura Eternal si stavano confondendo troppo. “Non c’era un conflitto, anzi era come se Alan e Aura fossero uguali. Mi sono reso conto che non mi sentivo a mio agio, perché avevo i capelli molto lunghi, le unghie con il gel e le sopracciglia rasate. Il mio aspetto risultava troppo fuso con il mio personaggio”. Con gli anni, però, ha trovato un equilibrio. “Oggi tengo Alan e Aura ben separati e sto meglio. Ho la mia vita privata e professionale da Alan di mattina, poi di sera indosso i panni di Aura”.

Drag Race Italia e Queen of the Universe

Il vero successo di Aura Eternal è arrivato grazie a “Drag Race Italia“, nel 2022. L’anno seguente ha partecipato a “Queen of the Universe”, che ha contribuito ulteriormente alla sua crescita. I social network sono stati cruciali per mantenere il contatto con il pubblico e far crescere la sua base di fan. “La mia crescita è stata molto veloce. Sono stato chiamato in entrambi i casi dalla produzione per un provino, poi mi hanno preso. Ero davvero inesperto a confronto con altri titani della Drag che erano nel programma. Ho imparato tanto, capendo quali erano i miei punti di forza e quali quelli di debolezza. Ho capito come farmi valere. Poi sono iniziate ad arrivare le chiamate per le serate e così il sostegno del grande pubblico”.

In “Queen of the Universe”, il momento più significativo per Alan è stato quando ha cantato con il mentore Michelle Visage. Nel corso della semifinale, ha eseguito la canzone “Left Outside Alone” di Anastacia e ha ricevuto una standing ovation. “Eravamo rimasti in quattro e siamo stati affiancati ai quattro giudici. A me capitò Michelle Visage, la migliore amica di Anastacia. Grazie a lei ho avuto modo di parlarle prima della mia performance. È molto alla mano, abbiamo parlato come se ci conoscessimo da sempre. Mi ha fatto i suoi migliori auguri”.

L’esperienza nei talent show è stata emozionante e formativa e gli ha permesso di crescere sia artisticamente che personalmente. “Se guardo ai miei precedenti look, mi sembrano tutti incompleti e non abbastanza belli, perché sono dell’idea che si possa sempre migliorare. Se dovessi sceglierne uno che porto nel cuore, è quello della finale di Drag Race Italia. Avevo un abito elaborato, principesco. Sono arrivato all’ultima puntata del programma sereno e felice, dopo una stagione intensa di prove ed errori. Noi finaliste abbiamo realizzato una performance pop”.

L’importanza del mondo Drag nella società di oggi

Alan è dell’idea che il mondo Drag nasconda un messaggio importante per tutti. “È un’arte che dimostra come l’idealizzazione sia spesso più tossica della realtà. Quando idealizzi qualcosa che non conosci e che ti fa paura, sembra sempre più complesso di quanto non lo sia. Quando invece vivi una situazione in prima persona, capisci che non siamo poi tanto diversi. Abbiamo soltanto un costume, più o meno sfarzoso”.

Non sono pochi in tal senso i giovani che si stanno avvicinando a questo mondo. “A loro consiglio di prendere i momenti di euforia con le pinze e non entrare nel loop della competizione. È un percorso di alti e bassi. La gratitudine, poi, è al primo posto, perché ti permette di apprezzare quello che hai rimanendo con i piedi per terra”.

E sui suoi prossimi obiettivi. “Vorrei diventare estremamente famoso e ottenere delle importanti attestazioni professionali ed economiche per ciò che faccio. Il lavoro delle Drag è molto completo e dovrebbe essere riconosciuto. Lo scopo finale però è quello di poter essere Aura Eternal a tempo pieno per regalare quotidianamente sorrisi ed aiutare gli altri”, ha concluso.

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