sabato | 26 Ottobre | 2024
Chiara Ferrara
Chiara Ferrara
Nata nel 1998, muove i primi passi nel giornalismo sui campi di calcio. Nel 2022 ha fondato il portale online sullo sport siciliano Sporticily. Con gli anni ha accolto nel suo taccuino i generi più variegati, dalla cronaca al lifestyle, sempre con l'obiettivo di raccontare la realtà, con un pizzico di spirito critico. È giornalista pubblicista dal 2020. A Be Sicily Mag ricopre il ruolo di coordinatrice della redazione Web.

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Francesco Pira al Congresso Internazionale di Sociologia a Siviglia: la disinformazione al centro dell’intervento del sociologo

Francesco Pira, Professore dell'Università di Messina, è stato tra i relatori del Congresso Internazionale della Federazione Spagnola di Sociologia

Chiara Ferrara
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Nata nel 1998, muove i primi passi nel giornalismo sui campi di calcio. Nel 2022 ha fondato il portale online sullo sport siciliano Sporticily. Con gli anni ha accolto nel suo taccuino i generi più variegati, dalla cronaca al lifestyle, sempre con l'obiettivo di raccontare la realtà, con un pizzico di spirito critico. È giornalista pubblicista dal 2020. A Be Sicily Mag ricopre il ruolo di coordinatrice della redazione Web.

Il professore Francesco Pira, Associato di Sociologia all’Università di Messina, è stato uno dei relatori ospiti all’Università Pablo de Olavide in occasione del Congresso Internazionale della Fes Federazione Spagnola di Sociologia. Tre giornate intense di confronto su ricerca, didattica e nuovi progetti. “È stata un’esperienza davvero esaltante perché ha permesso il confronto su temi molti attuali con studiosi provenienti da tutto il mondo. Il riferimento è alla disinformazione, alla polarizzazione, alla disaffezione al voto che in molti contesti europei si sta verificando e a due aspetti particolarmente importanti, ovvero la ricerca della verità e della libertà nel mondo attuale”, ha affermato il professor Francesco Pira.

Se, da un lato, determinati argomenti si ripresentano nel tempo, ad oggi, c’è da fare i conti anche con i cambiamenti derivanti dall’uso della tecnologia. “Le persone sono infatti quotidianamente costrette a confrontarsi con i social network, con il metaverso ma anche con le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Non è più lontana – aggiunge – l’idea di un robot umanoide che ci assiste come avvocato oppure ci fornisce informazioni. In questo periodo tutto il mondo parla di questi scenari e tutti si chiedono perché utilizzare l’AI per uccidere come nelle guerre in Ucraina e a Gaza e non solo ed esclusivamente per cercare di fare del bene, ad esempio nella medicina”.

I temi in questione, come “società digitale, perdita di pluralismo, competitività e guerra ibrida della disinformazione” sono quelli che, sottolinea il docente, “ci fanno capire che gli spazi che consentono una reale e continuativa partecipazione dei cittadini allo sviluppo della democrazia sta drasticamente diminuendo”. Tutti temi che, conclude, “non fanno più parte del futuro, ma del presente”.

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