giovedì | 24 Ottobre | 2024
MARCO PETROLITO
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A contraddistinguermi è la passione per la musica e l'arte. Ma amo anche viaggiare ed il buon cibo. E vivo di sport. Giornalista da quasi 20 anni per provare a raccontare e a trasmettere, con la scrittura, le emozioni legate al mio mondo.

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“Ortigia cittadinanza resistente”, il nuovo comitato a Siracusa per un turismo sostenibile

È nato a Siracusa il comitato “Ortigia cittadinanza resistente”: l'obiettivo, come rivela il presidente del consiglio direttivo Davide Biondini, è quello di contrastare l'overtourism

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È appena stato istituito ma ha già superato abbondantemente le 100 adesioni, con richieste in costante aumento. Si tratta del nuovo comitato “Ortigia cittadinanza resistente”, che ha l’intento di salvaguardare l’isola e i suoi residenti dal turismo aggressivo, promuovendo piuttosto un modello di sviluppo sostenibile del centro storico.

“Ortigia cittadinanza resistente”, l’iniziativa per la salvaguardia dei diritti dei residenti 

Nato dall’iniziativa di un gruppo di cittadini e residenti attenti alle tematiche relative al centro storico di Siracusa, il comitato “Ortigia cittadinanza resistente” promette battaglia per diversi temi legati al turismo. Non solo sulla questione legata alla mobilità e ai parcheggi, ma anche, come sottolineano i suoi promotori, “sul contrasto all’aggressione iperliberista e deregolata ai diritti di cittadinanza e alla salute dei residenti e degli ospiti rispettosi”.

Non si tratta di un’iniziativa del tutto inedita. “Non partiamo da zero ma dall’intensa esperienza degli anni di Quartieri fuori dal comune e di Ortigia Sostenibile. A tal proposito l’adesione di ogni cittadino, che sia residente o meno, può essere formalizzata attraverso una semplice firma sugli atti custoditi in vari luoghi di Ortigia come l’edicola di Salvino e la profumeria Costa di via Roma”, dice il presidente del consiglio direttivo Davide Biondini.

Gli obiettivi del comitato

Gli obiettivi di “Ortigia cittadinanza resistente” sono molteplici. Alla base c’è la volontà di opporsi ad un incontrollato “overtourism”, che starebbe danneggiando non poco sia l’immagine che la natura di quartiere residenziale dell’isola. Il tutto per tutelare quello che rappresenta un “gioiello” messo in pericolo, secondo il comitato, da decisioni che ne compromettono la vivibilità a causa di un afflusso di visitatori incontrollato. Il gruppo si è formalmente impegnato sotto molteplici punti di vista.

Il primo è rappresentato dalla difesa dei diritti di chi Ortigia la vive, e quindi, come detto, in relazione al diritto alla mobilità e al parcheggio, che, secondo il comitato, sono sacrificati in nome di uno sviluppo turistico non sostenibile alla luce delle recenti limitazioni volte esclusivamente ad agevolare il passaggio del nuovo servizio navetta. Il secondo punto è legato alla promozione di un dialogo costruttivo con l’amministrazione, per trovare soluzioni efficaci partendo dal presupposto che il turismo debba integrarsi con la vita quotidiana dei residenti e non esserne antagonista. Poi s’intende contrastare (numeri e dati alla mano e anche attraverso azioni legali) i provvedimenti illegittimi e irragionevoli dell’amministrazione oltre che sensibilizzare l’opinione pubblica  (tramite eventi e manifestazioni) per informare cittadini e istituzioni sulla situazione vissuta dai residenti.

I posti auto nell’isola e le ripetute sollecitazioni di Biondini

Partendo da un’attenta “mappatura” della situazione della mobilità e del numero delle auto presenti in Ortigia, facendo un confronto tra i pass rilasciati ed i posti effettivamente disponibili (solo 3000 su 8600 permessi si riferiscono ai residenti) il presidente del consiglio direttivo del comitato, Davide Biondini, ha posto l’accento sulla sproporzione colossale che sta alla base delle principali difficoltà di chi vive nell’isola. “A ciò – afferma – si aggiunge una progressiva riduzione dei posti senza che però siano forniti dei servizi alternativi. E nel frattempo anche le zone che in passato erano vivibili, come su tutte il mercato, sono destinati solo ai turisti e ai locali mentre Ortigia, lo ribadiamo, deve poter essere vissuta da tutti, prima di tutto da noi che l’abbiamo sempre amata”, ha concluso.

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