La Festa dei Lavoratori è uno degli appuntamenti più sentiti in Italia (e non solo), data la sua importanza storica. È un momento per celebrare i diritti dei lavoratori, che spesso vengono ignorati. È così che si concede loro anche un momento di stop. La verità però è che c’è anche chi lavora il 1° Maggio e non sono poche le categorie che anche in questa giornata non possono fermarsi.
Chi lavora il 1° Maggio? Le categorie che non si fermano
I lavoratori che non possono giovare della festività del e 1° Maggio sono più di quanto si pensi. In primis, anche in questo giorno, non si può fare a meno della sanità. È così che medici, infermieri e personale OSS sono impegnati in corsia, così come le altre figure che lavorano negli ospedali, nelle cliniche e nelle case di riposo, al fianco dei più deboli. Anche alcune farmacie, in base alle turnazioni, restano aperte. Lo stesso vale per le forze dell’ordine.
Meno “indispensabili”, ma altrettanto impegnati. Non si fermano neanche gli operatori del settore della ristorazione e di quello del turismo, che proprio in occasione dei ponti sono costretti a fare gli straordinari. Titolari di ristoranti, baristi, pasticcieri, camerieri, cuochi e lavapiatti lavorano proprio in occasione di questa particolare giornata, che rappresenta un’opportunità ghiotta per ricevere i commensali per pranzi e cene. Stesso discorso per gli albergatori e i dipendenti delle strutture ricettive, nonché per il personale dei musei, delle aree archeologiche e delle sale espositive che restano aperte e visitabili in questa ricorrenza.
Altra categoria interessata alla rinuncia del riposo per il Primo Maggio sono i lavoratori nel settore dei trasporti: conducenti degli autobus, macchinisti e tutto il personale ferroviario e delle metro. E ancora gli edicolanti, pronti a vendere i quotidiani della giornata, e i giornalisti, anche in questo momento di festa in prima linea per raccontare cosa accade nel Paese, attraverso canali come la televisione, la carta stampata, i giornali online e la radio. Impegnati anche molti esponenti del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, tra concerti e festival, insieme agli addetti ai lavori come i tecnici. Non mancano insomma i liberi professionisti che non si concedono una pausa.
Il Primo Maggio è insomma una festività a favore dei lavoratori e che vuole ricordare il ruolo fondamentale di questa categoria, con i sindacati che organizzano manifestazioni e celebrazioni in tutta Italia. Questa data, però, non sempre coincide con un momento di riposo.

Perché si festeggia il Primo Maggio?
La Festa del Lavoro non si celebra solo in Italia, ma in diversi Paesi del mondo. La storia dietro al Primo Maggio inizia nel 1867, con una grande manifestazione dei lavoratori che chiedevano la riduzione della giornata lavorativa ad otto ore a Chicago. La protesta, indetta proprio il primo giorno di maggio, con più di diecimila partecipanti, portò all’approvazione della legge sulla giornata lavorativa di otto ore nello stato dell’Illinois, poi espansa a tutti gli Stati Uniti nel 1886 a seguito di una sanguinosa manifestazione che provocò svariati scontri e la morte di sei poliziotti e di diversi civili. Da quel momento, il presidente degli Stati Uniti Grover Cleveland istituì una giornata di commemorazione proprio in quella data. Con la nascita dell’Associazione internazionale dei lavoratori proprio in quel periodo, il Primo Maggio divenne il simbolo del movimento operaio.
Il Primo Maggio diventò ufficialmente la Festa dei Lavoratori anche nel resto del mondo a seguito del congresso di Parigi della Seconda Internazionale dei Lavoratori del 1889. In Italia la festa fu adottata fin dai primi anni del ‘900, per poi essere spostata dal governo fascista al 21 aprile, data della nascita di Roma. A seguito della caduta del fascismo, la festa del Primo Maggio rientrò in vigore.