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mercoledì | 28 Maggio | 2025

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La Favorita sarà il “quartiere verde” di Palermo: la rinascita del parco in tre anni, dalla Via dell’Acqua alla Casina Cinese

Il parco tra passato e futuro: il progetto per il recupero dell'area de La Favorita, tra restauro architettonico, giardini storici, spazi culturali e sostenibilità ambientale

È un patrimonio prezioso di valori botanici, faunistici e anche architettonici, mescolatisi nel corso di 226 anni. Fu allora che Ferdinando III di Borbone, rifugiatosi in Sicilia a causa della rivoluzione napoletana, influenzata alla fine del 1700 dall’onda di quella francese e dalle successive campagne militari di Napoleone, volle fare della rigogliosa campagna alle falde del Monte Pellegrino la propria tenuta di caccia. Eppure La Favorita, polmone verde di 300 ettari a Palermo, uno dei parchi urbani più estesi del mondo, resta ancora per lo più misconosciuto e troppo poco fruito da molti palermitani, che se lo lasciano scorrere rapidamente dai finestrini delle loro auto in corsa verso Mondello, amata località turistica. C’è però adesso un piano di fattibilità per avvicinare sempre di più la cittadinanza al suo parco urbano più vasto.

La Favorita

Il piano di fattibilità per La Favorita di Palermo

A redigere il piano di fattibilità per il futuro della Favorita a Palermo è stato un gruppo di studio e di lavoro incaricato dal sindaco Roberto Lagalla e coordinato dall’agronomo e paesaggista Giuseppe Barbera. Si tratta di una complessa opera di ricucitura le cui tavole esplicative, incorniciate dall’immagine grafica di una corona di foglie che rimanda all’origine regale del parco con il claim “Sarà di nuovo Favorita”, sono state esposte nelle scuderie di Villa Niscemi, sede istituzionale del Comune. 

Quattro le finalità del progetto: la conservazione e l’uso del patrimonio ecologico dell’area; il restauro e la valorizzazione di quello storico-architettonico; la dotazione di servizi e spazi per attività culturali, sportive, educative e conviviali; e, non ultima, la progettazione di una mobilità sostenibile nei quadranti accessibili del Parco. 

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Parco della Favorita 2 - Be Sicily Mag

La Favorita, in base al piano, “si dovrà a poco a poco concretizzare come quartiere vegetale di Palermo”, spiega l’assessore comunale alla rigenerazione urbana Maurizio Carta. “Vale a dire un’area da vivere in un ampio spettro di attività, godendo della sua bellezza attraverso servizi adeguati; e dalla quale, avendone cura, sarà possibile trarre soltanto benessere”. 

Il piano di fattibilità sarà propedeutico al nuovo Piano d’Uso del Parco della Favorita, che seguirà l’iter di approvazione al Comune e alla Regione. 

Gli interventi di riqualificazione

I primi interventi sono pronti a partire con un finanziamento di 10 milioni di euro sbloccato grazie al Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027. Somma destinata in particolare a una prima copertura delle spese per interventi di recupero della dotazione monumentale della Favorita, caratterizzata da immobili di pregio storico e artistico. Il gruppo di progettazione, selezionato tra sette proposte giunte in Comune a seguito della gara da questo bandita con un importo a base d’asta di poco superiore al milione di euro, opererà su diversi fronti.

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In programma c’è innanzitutto il restauro delle quattro torri della cosiddetta Via dell’Acqua (la ciminiera, la Torre Dorica, la Stele Egizia con l’abbeveratoio e la fontana dell’Ercole Farnese); al quale si aggiungono il recupero del cosiddetto catusato, ovvero l’acquedotto di 12 chilometri concepito dall’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia e quello del grande serbatoio borbonico celato nei pressi dell’Ulivo monumentale, patriarca vegetale della Favorita con mille anni d’età. Verranno poi allestiti un punto d’accoglienza, probabilmente negli spazi di Case Rocca (probabilmente l’ex caseificio della Real Tenuta) e un hub, dotato di sistema energetico autonomo carbon free, destinato al co-working, con una caffetteria, spazi di lettura e relax e, tra altri servizi, anche quello di bike sharing. 

Parco della Favorita 3 - Be Sicily Mag

Sempre entro gli indicati limiti finanziari, la Palazzina Cinese verrà ricollegata con la Città dei Ragazzi e il museo etnografico Pitrè attraverso il passaggio sotterraneo delle cucine reali di casa Borbone. Lo scopo, in questo caso, è realizzare un hub culturale e ricreativo nonché quello di ricostituire il sistema di giardini di stili diversi che si susseguono da piazza Niscemi a Città dei ragazzi. Un luogo, quest’ultimo, peraltro unico, perché consente di leggere, in poco più di mezz’ora di passeggiata, la storia dei giardini europei, passando da uno tipicamente rinascimentale “all’italiana” al merletto di siepi di un parterre alla francese situato alle spalle della Casina Cinese, poi dal giardino romantico all’inglese con tanto di ingrottati e artifici ubicato all’interno della Città dei Ragazzi, e, infine, all’agrumeto mediterraneo e alla lecceta artificiale del bosco Niscemi. 

“Nel dettaglio, verranno recuperati gli antichi agrumeti, di cui il mandarineto è il più antico della Favorita; le saie, ossia i piccoli canali d’irrigazione per distribuire l’acqua nei campi e, ancora, il firriato che circondava il parco e, in parte, anche la stessa lecceta”, ha illustrato il professore Giuseppe Barbera. “Ma si interverrà altresì sulle ex Scuderie Reali, poi trasformate in magazzini del sommacco, oggi Casa Natura, dove è presente un campo di germoplasma con le specie e la varietà della tradizione frutticola della Conca d’Oro. Questi spazi, oltre a ospitare uffici e un piccolo museo della tradizione contadina, diventeranno nel contempo hub per strutture sportive e didattiche, mentre i due torriglioni, già restaurati, funzioneranno come punti panoramici”. 

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Per quanto riguarda invece l’area degli ex Campi Malvagno, parzialmente rimboschita grazie ai fondi del Decreto Clima, si manterrà la vocazione sportiva e verrà fruito l’accesso sia dal vivaio comunale che da via Fondo Trapani. Il piano del comune prevede anche la bonifica dell’ex campo nomadi, che diventerà un ulteriore spazio inclusivo con giochi accessibili e altre attività didattiche e sportive basate su materiali riciclati e riciclabili. Sempre su quest’area è prevista anche la realizzazione di un parcheggio alberato per 400 auto. Altro capitolo è quello dedicato all’archeologia militare. È previsto infatti il recupero e la bonifica delle cisterne progettate da Pier Luigi Nervi nel 1935 per lo stoccaggio di carburante navale: una testimonianza unica di architettura bellica nel cuore della Favorita. 

favorita runner - Be Sicily Mag

Il futuro della Favorita di Palermo

Tutte queste operazioni, ha rivelato il paesaggista Giuseppe Barbera, “dovrebbero essere completate nell’arco di 3 anni al massimo”. Esse, inoltre, “costituiscono solo il primo step di una pianificazione molto vasta e complessa che richiederà non pochi anni e, auspicabilmente, il coinvolgimento di investitori privati”. 

Il parco de La Favorita, che, per inciso, è grande più del doppio del londinese Hyde Park, più ampio del Central Park a New York e ha qualche ettaro in più anche della Foresta di Sherwood a Nottingham, quella legata alla leggenda di Robin Hood, è dunque un tesoro inestimabile, da mettere definitivamente in sicurezza e da riconnettere al tessuto e alla coscienza urbana di Palermo. 

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