Dalla professione di avvocato al ritorno alle origini, cioè alla gelateria di famiglia. È la storia di Serena Urzì, promotrice de I mille volti del gelato, la cena-masterclass a Catania che le ha fatto vincere la scommessa di fare dell’abbinamento gelato-vino-cibo un triangolo perfetto. A stilare la carta dei vini per l’arduo pairing è stata Maria Grazia Barbagallo, sommelier di lungo corso e vicepresidente di Ais Sicilia, che Serena ha voluto con sé per il viaggio gastronomico tenuto a battesimo venerdì 23 maggio nello spazio eventi “SoprErnesto”.

La cena-masterclass I mille volti del gelato
“Gelato e vino non si possono abbinare? Il freddo paralizza le papille gustative e impedisce la degustazione del vino? Macché, il vero gelato artigianale può entrare a testa alta in tutto il mondo del food, dall’antipasto al dessert, dal ristorante stellato al mixology bar”. Parola di Serena Urzì, gelato chef della pasticceria Ernesto, che ha voluto portare in tavola l’esperimento vincente con I mille volti del gelato. “Ho scelto sei portate, tutte contenenti del gelato, e per i primi tre piatti ho usato il gelato gastronomico, quello che volgarmente definiamo gelato salato”.
Il risultato è una sinfonia di perfetto equilibrio e creatività sapiente, in cui la sperimentazione ha salde radici nella territorialità degli ingredienti utilizzati. Così l’entrèe è una bruschetta di grani antichi siciliani, con pomodorini conft e cappero croccante, su cui svetta il candore del gelato all’olio d’oliva Tondo che porta con sé tutta l’aromaticità della tonda iblea, una delle cultivar dalle proprietà nutraceutiche più ricche. Azzeccato e per nulla scontato l’abbinamento con l’Alicante in raffinata bolla di Tenuta Incarrozza.

Sfilano, in sequenza rapida – anche per non rischiare la liquefazione del gelato – “Eppure è Norma”, rivisitazione del piatto caro ai catanesi con gelato al pomodoro di Pachino, in coppia con un Verdicchio Castelli di Jesi; la “Caponata in due consistenze”, in cui il gelato al peperone è innaffiato da un giovane Frappato; la tripletta dolce di frutta fresca, frutta secca e cioccolato. Dal gelato alle fragole di Maletto accompagnato dalla malvasia delle Lipari al gelato alla mandorla di Avola accostato alla malvasia di Casorzo, per chiudere con “Sicilia Coast to Coast” dove il gelato al cioccolato di Modica IGP e sale di Sicilia si sposa con l’ambra e l’oro del Marsala semisecco.

Consensi ed applausi all’uscita dell’intera brigata di cucina. “Fare un buon gelato non è facile – ha chiosato Serena Urzì – perché bisogna trovare la giusta sinergia tra freschezza, note aromatiche, struttura. Un vero gelato gourmet deve prediligere ingredienti di stagione, meglio se a chilometro zero e non deve essere carico di coloranti. Fare il gelato è un’arte che richiede studio, sacrificio, passione. Dobbiamo impegnarci a nobilitare la figura del gelatiere e a destagionalizzare il consumo del gelato che è talmente versatile da poter essere gustato tutto l’anno in mille declinazioni. E lo abbiamo dimostrato”.