È la città di Catania a fare da sfondo al progetto “Tu sei Agata” di Domenico Pellegrino, che sta prendendo vita in questi mesi e che si concretizzerà a febbraio 2026. L’idea nasce dalla volontà dell’artista di celebrare Sant’Agata, Patrona della città etnea nonché simbolo di forza e resistenza. L’opera prevede la creazione di una mantella lunga un chilometro, composta da trecento pezzi di tessuto, che sfilerà durante la processione in occasione della festa di Sant’Ajituzza, così chiamata dai catanesi. La creazione tessile sarà esibita insieme al ritratto luminoso di Sant’Agata, creato dall’autore stesso attraverso la tecnica delle luminarie, tratto distintivo della sua espressione artistica.
Domenico Pellegrino racconta “Tu sei Agata”
Il titolo dell’iniziativa, “Tu sei Agata”, come racconta l’ideatore Domenico Pellegrino a BE Sicily Mag, nasce dalla sua esperienza diretta: “A Catania ho avuto modo di vedere quanto profonda sia la devozione nei confronti di Sant’Agata. Da lì ne deriva il riconoscersi delle persone nella Santa, vista come una figura di donna guerriera che ha lottato per i propri valori e per le proprie idee”. È proprio per questo motivo che ha deciso di coinvolgere la comunità.
Il progetto prenderà forma infatti attraverso l’unione tra arte e partecipazione collettiva: le persone coinvolte contribuiranno attivamente, donando non solo frammenti dei propri tessuti, ma anche storie. Al momento della donazione, infatti, è possibile allegare foto o racconti personali legati al pezzetto di stoffa. “Mi hanno molto emozionato le scritte a mano, poche righe nelle quali le persone che hanno aderito al progetto hanno raccontato la loro storia. Da queste lettere emerge la vicinanza alla Santa, protagonista di vicende incredibili che riempiono il cuore” ha raccontato l’artista. “Quando un progetto prende il volo, significa che c’era bisogno di realizzarlo, perché viene vissuto come un’esigenza da chi vi partecipa”.

Il progetto si suddividerà in diverse fasi. Innanzitutto, la raccolta dei tessuti, donati da cittadini, comunità e istituzioni culturali. I “pezzettini di cuore”, come li definisce l’artista, verranno poi catalogati. La composizione dei tessuti in moduli sarà affidata a diversi gruppi: alcuni saranno cuciti all’interno delle “sartorie sociali” allestite presso scuole e associazioni partecipanti. Infine, la fase conclusiva sarà condivisa con colei che Domenico Pellegrino definisce una “moderna Penelope”, Marella Ferrera, che nel suo atelier unirà tutti i moduli per dare vita alla mantella protagonista della sfilata.
I punti di raccolta dei tessuti
Dal punto di vista tecnico, per la costruzione del manto, si prediligono tessuti chiari, ad esempio merletti o stoffe provenienti dalla dote, oggetti spesso carichi di valore affettivo. “Rinunciare a qualcosa a cui si tiene molto – spiega l’artista – è una dimostrazione di grande devozione”.
Sono già numerose le persone che hanno inviato i loro tessuti. I frammenti di stoffa potranno essere donati nei diversi punti di raccolta sparsi in tutta la Sicilia. Per quanto riguarda la città di Palermo, è possibile farlo direttamente allo Studio Domenico Pellegrino – Tu Sei Agata, in Via Giuseppe Giusti, 2 (a questo indirizzo si possono anche spedire i tessuti tramite posta). Per la città di Catania, invece, si attendono disposizioni ufficiali da parte del Comune, che sta lavorando in collaborazione con il Comitato per Sant’Agata.

Le sartorie sociali nel progetto “Tu sei Agata”
Dai punti di raccolta, tagli di tessuto in tool da 3 metri per 3 saranno spediti ai laboratori sparsi in tutta Italia che si occuperanno a partire da settembre di cucire i frammenti donati, seguendo le linee guida stabilite dalla stilista Marella Ferrera e dall’artista Domenico Pellegrino. In particolare, verranno allestite delle sartorie sociali presso scuole, associazioni e centri culturali, che vedranno coinvolte anche persone con disabilità e in condizioni di disagio, rendendo il progetto un vero esempio di inclusione.
“Ogni pezzetto, ogni quadrato di tessuto, è come se avesse una sua provenienza, un luogo di nascita, che sanno poi assemblati insieme” ha detto Pellegrino. Una parte di vissuto che, unito agli altri, contribuirà alla narrazione collettiva. Il manto diventerà il racconto concreto di storie, legami e ricordi, tutti intrecciati alla figura di Sant’Agata. L’opera sarà l’addizione di emozioni, un gesto collettivo e trasversale, carico di significato emotivo non solo per i siciliani. “Ogni tessuto è una storia. Ogni storia, una luce”, ha concluso l’artista.
Il culto di Sant’Agata a Catania
Un nuovo progetto dunque per celebrare in Sicilia e non solo una figura religiosa di grande importanza, come Sant’Agata. La venerazione della Patrona di Catania affonda le sue radici nella storia di una giovane donna che si oppose alle volontà del proconsole romano Quinziano, scegliendo di restare fedele al proprio credo. La sua decisione la portò al martirio e la trasformò in un simbolo di forza, resistenza e libertà, ispirando intere generazioni.
Il culto di Sant’Agata ebbe origine nel 252 d.C.. Il popolo ne riconobbe da subito il coraggio e la purezza, tanto che la sua storia si diffuse rapidamente anche oltre i confini siciliani. Papa Cornelio la proclamò Santa e le prime processioni con il velo della martire sono attestate tra il 1209 e il 1375. Dal 1376, anno in cui fu completato il reliquiario, le commemorazioni si stabilizzarono e divennero una tradizione profondamente radicata.
Oggi, la festa di Sant’Agata è la più importante celebrazione religiosa cattolica della città di Catania e la terza più seguita al mondo, richiamando ogni anno migliaia di fedeli e visitatori. Le celebrazioni si svolgono tra il 3 e il 6 febbraio, a memoria del martirio.
Articolo di Mariachiara Accardi