venerdì | 26 Luglio | 2024
MARCO PETROLITO
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A contraddistinguermi è la passione per la musica e l'arte. Ma amo anche viaggiare ed il buon cibo. E vivo di sport. Giornalista da quasi 20 anni per provare a raccontare e a trasmettere, con la scrittura, le emozioni legate al mio mondo.

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Artemision di Siracusa, il sito archeologico riapre: nuovi servizi e percorsi nell’antica acropoli

L'Artemision di Siracusa sarà nuovamente fruibile al pubblico, con percorsi di visita dell'antica acropoli, sita al di sotto di palazzo Vermexio, tra piazza Minerva e piazza Duomo, che offrono un viaggio nella storia

MARCO PETROLITO
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Torna ad essere fruibile e finalmente ad avere la valorizzazione che merita il tempio Ionico di Siracusa, più comunemente noto col nome di Artemision, che rappresenta una parte fondamentale del mosaico architettonico facente parte dell’acropoli della città antica collocata nel punto più alto di Ortigia. I servizi di fruizione del tempio, che era chiuso da qualche anno, saranno infatti gestiti da “Civita Sicilia” e dall’associazione “Proodo”, coinvolgendo così tutta l’area che si estende al di sotto di palazzo Vermexio, tra piazza Minerva e piazza Duomo. Saranno disponibili una serie di nuovi percorsi.

Artemision di Siracusa, i percorsi destinati ai visitatori anche con disabilità 

Sono davvero tanti i frammenti, attraverso i millenni di storia, che si materializzano nei resti e nelle strutture caratterizzanti il percorso di visita dell’Artemision di Siracusa: dalle capanne del villaggio che sorgeva in Ortigia nell’età del bronzo fino alle case arcaiche dei primi coloni fondatori della città e al tempio (che oggi è la cattedrale) passando per la chiesa di San Sebastianello e per finire col moderno padiglione architettonico che negli ultimi decenni ha ricevuto numerosi riconoscimenti.

Il percorso di visita di Artemision è stato arricchito di elementi che, grazie a dei pannelli trasparenti, aiutano il visitatore a leggere i resti e le strutture esistenti nell’area. È stato inoltre dotato di una serie di accorgimenti legati all’accessibilità con tutte le informazioni necessarie per gli utenti con disabilità mentre le nuove audio guide dedicate ai visitatori sono disponibili anche in inglese e con vari QR code che rimandano a dei testi scritti per i non udenti.

Numerose, tra i percorsi guidati, sono le menzioni degli studiosi che hanno contribuito in maniera determinante, nel corso del tempo, a portare alla luce gli indizi legati alla storia del sito, da Paolo Orsi con le sue scoperte in piazza Minerva agli inizi del Novecento fino agli scavi di Gino Vinicio Gentili e di Paola Pelagatti; ma anche i dati e le esplorazioni di Giuseppe Voza nell’area dell’acropoli di piazza Duomo per finire con le ultime scoperte di Lorenzo Guzzardi e col padiglione architettonico di Vincenzo Latina.

Info e orari d’apertura 

La struttura è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9,30 alle 13,30. Per avere maggiori informazioni sui luoghi del sito archeologico ed acquistare i biglietti è possibile visitare il sito www.artemisionsiracusa.it

La storia dell’Artemisia di Siracusa

L’Artemision di Siracusa è uno dei siti archeologici più affascinanti della Magna Grecia che racconta, ripercorrendone le varie tappe storiche, della presenza dell’uomo dalla preistoria fino al tardo medioevo. Ortigia, già nella media età del bronzo, era già uno dei maggiori centri di scambio commerciale oltre che, come confermano i frammenti di utensili e materiali ceramici trovati all’interno delle capanne, un polo di attrazione culturale. Dedicato alla dea Artemide, l’area nacque come vera e propria zona di culto in età greca, periodo in cui venivano offerti alle divinità sacrifici animali e statuette votive.

In questa zona fu costruito, a partire dal VI secolo a.C. il tempio di Artemide, unico esempio in stile ionico in Sicilia (la presenza di alcuni tempi dello stesso genere si riscontra in Grecia ed in Turchia), ma rimasto probabilmente incompiuto. Era lungo quasi 60 metri e largo 25 con 6 colonne davanti e 14 ai lati. Risale al tardo medioevo, poi, la cripta sotterranea della chiesa di San Sebastianello: in quei luoghi, per accompagnare l’anima del defunto dalla vita terrena all’aldilà, veniva praticato il rito delle “doppie esequie”, ovvero l’accudimento del corpo durante la sua decomposizione e la sua sepoltura.

Infine c’è il padiglione, considerato un’antica cella sacra a cielo aperto legata al tempio ionico. La struttura contemporanea è correlata al vicino “Giardino di Artemide” (con tanti fiori e piante legate alla mitologia), che è concepito come offerta alla dea della fertilità, protettrice dei boschi e delle ninfe.

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