mercoledì | 15 Maggio | 2024

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“Reddito alimentare” arriva a Palermo: il progetto anti spreco a sostegno dei bisognosi

"Reddito alimentare", Palermo inserita tra le città dell'iniziativa: così si potranno risparmiare circa 230.000 tonnellate di cibo invenduto

La città di Palermo è stata scelta per la sperimentazione del progetto “Reddito alimentare“, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È stato infatti nei mesi scorsi istituito un fondo ad hoc indirizzato agli operatori del settore alimentare ed enti del Terzo Settore. L’obiettivo è quello di evitare lo spreco del cibo invenduto, donandolo a coloro che ne hanno più bisogno. Le altre province scelte per questa prima fase dell’iniziativa sono Genova, Firenze e Napoli.

Reddito alimentare, cosa è e come richiederlo

Il reddito alimentare è un bonus introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 proprio con l’obiettivo di evitare sprechi alimentari. Grazie al progetto, secondo le stime, si potrebbero risparmiare circa 230.000 tonnellate di cibo invenduto della grande distribuzione e aiutare almeno 3 milioni di italiani. I fondi istituiti per quest’anno ammontano a 2 milioni di euro. Lo stanziamento è previsto, in qualità di rimborso, per le realtà del settore alimentare che metteranno a disposizione attività di approvvigionamento, trasporto, stoccaggio, confezionamento e consegna a persone che vivono in condizione di grave deprivazione materiale. 

La misura, per quanto riguarda la città di Palermo, riguarderà in particolare le scorte alimentari invendute o non somministrate per carenza di domanda, rimanenze di attività promozionali e, ancora, alimenti non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell’imballaggio secondario che non inficiano le idonee condizioni di conservazione.

Reddito alimentare a Palermo: l’intervento dell’assessore Rosi Pennino

A proposito della scelta di inserire Palermo, tra gli altri capoluoghi, nell’iniziativa del reddito alimentare, si è espressa l’assessore alle Attività Sociali del Comune di Palermo, Rosi Pennino. “È una misura che punta davvero a produrre qualcosa di concreto nell’ambito dell’assistenza a quelle fasce sociali davvero svantaggiate, fornendo loro quei beni di prima necessità fondamentali al relativo sostentamento. La doppia valenza del taglio agli sprechi e, contemporaneamente, dell’invio degli alimenti verso chi più ne ha bisogno rappresenta un’occasione unica di impiego virtuoso di fondi nel sociale”, ha affermato. 

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